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Tunioli porta in borsa Fervi - MilanoFinanza.it
Roberto Tunioli, per vent'anni in Datalogic (azienda che ha quotato nel 2001 e guidato per 14 anni), ora veste i panni dell'industriale old economy e si appresta a fare sbarcare sull'Aim Italia la Fervi di Modena. La società, fondata nel 1978 e rilevata dallo stesso manager nel 2011 attraverso la holding 1979 Investimenti, è uno dei competitor, seppur con dimensioni più limitate, di Beta Utensili e opera nel settore della fornitura di prodotti per l'industria (meccanica, automotive, materiali di consumo e utensileria).
Il percorso di quotazione è formalmente partito a metà gennaio, quando il gruppo emiliano si è trasformato da srl a spa e ha aumentato il capitale sociale portandolo a 2 milioni attraverso l'utilizzo delle riserve (che ammontavano a quasi 4 milioni) e la richiesta di ammissione a Borsa Italia. Ora Tunioli e l'amministratore delegato Roberto Megna, ex dirigente di PricewatershouseCoopers, hanno definito la timeline per lo sbarco a Piazza Affari.
In particolare Fervi, che ha chiuso il 2017 con un fatturato di 20 milioni e un margine operativo lordo di 4 milioni (ebitda margin del 20%), conta di approdare sull'Aim entro il primo semestre di quest'anno portando sul listino un flottante del 20%. "Proprio in questi giorni prenderà avvio il roadshow per la raccolta di capitali, che dovrebbe completarsi nell'arco di 6-8 settimane", specifica Tunioli. "L'operazione sarà tutta in aumento di capitale (la società ha approvato proprio a metà gennaio la ricapitalizzazione finalizzata all'ipo per un controvalore di 550 mila euro, ndr), e offriremo un lock-up di 24 mesi per dimostrare che il nostro è un progetto industriale di lungo periodo".
Con la raccolta l'azienda emiliana conta di reperire capitali per fare acquisizioni sia in Italia sia all'estero in un settore molto frammentato dal punto di vista dell'offerta. Fervi è attualmente presente in Spagna, Portogallo, Polonia, Grecia e nei Paesi dell'ex Jugoslavia. "Questi sono i mercati target per fare acquisizioni", ribadisce Tunioli, "perché il mercato è molto parcellizzato e riteniamo sia il momento opportuno per costituire quella massa critica per crescere grazie ad acquisizioni mirate".
Dal punto di vista tecnico con la quotazione e l'aumento di capitale verrà assegnata una bonus share ogni 10 azioni agli investitori che resteranno nel capitale di Fervi per almeno 12 mesi. Inoltre è prevista l'emissione di warrant che saranno assegnati in rapporto di 1 ogni 4 azioni ordinarie della società.
A gestire il processo di quotazione all'Aim saranno Banca Finnat , che agirà come nomad, global coordinator e specialist, lo studio legale Ntcm e il revisore dei conti Pwc.
Roberto Tunioli, per vent'anni in Datalogic (azienda che ha quotato nel 2001 e guidato per 14 anni), ora veste i panni dell'industriale old economy e si appresta a fare sbarcare sull'Aim Italia la Fervi di Modena. La società, fondata nel 1978 e rilevata dallo stesso manager nel 2011 attraverso la holding 1979 Investimenti, è uno dei competitor, seppur con dimensioni più limitate, di Beta Utensili e opera nel settore della fornitura di prodotti per l'industria (meccanica, automotive, materiali di consumo e utensileria).
Il percorso di quotazione è formalmente partito a metà gennaio, quando il gruppo emiliano si è trasformato da srl a spa e ha aumentato il capitale sociale portandolo a 2 milioni attraverso l'utilizzo delle riserve (che ammontavano a quasi 4 milioni) e la richiesta di ammissione a Borsa Italia. Ora Tunioli e l'amministratore delegato Roberto Megna, ex dirigente di PricewatershouseCoopers, hanno definito la timeline per lo sbarco a Piazza Affari.
In particolare Fervi, che ha chiuso il 2017 con un fatturato di 20 milioni e un margine operativo lordo di 4 milioni (ebitda margin del 20%), conta di approdare sull'Aim entro il primo semestre di quest'anno portando sul listino un flottante del 20%. "Proprio in questi giorni prenderà avvio il roadshow per la raccolta di capitali, che dovrebbe completarsi nell'arco di 6-8 settimane", specifica Tunioli. "L'operazione sarà tutta in aumento di capitale (la società ha approvato proprio a metà gennaio la ricapitalizzazione finalizzata all'ipo per un controvalore di 550 mila euro, ndr), e offriremo un lock-up di 24 mesi per dimostrare che il nostro è un progetto industriale di lungo periodo".
Con la raccolta l'azienda emiliana conta di reperire capitali per fare acquisizioni sia in Italia sia all'estero in un settore molto frammentato dal punto di vista dell'offerta. Fervi è attualmente presente in Spagna, Portogallo, Polonia, Grecia e nei Paesi dell'ex Jugoslavia. "Questi sono i mercati target per fare acquisizioni", ribadisce Tunioli, "perché il mercato è molto parcellizzato e riteniamo sia il momento opportuno per costituire quella massa critica per crescere grazie ad acquisizioni mirate".
Dal punto di vista tecnico con la quotazione e l'aumento di capitale verrà assegnata una bonus share ogni 10 azioni agli investitori che resteranno nel capitale di Fervi per almeno 12 mesi. Inoltre è prevista l'emissione di warrant che saranno assegnati in rapporto di 1 ogni 4 azioni ordinarie della società.
A gestire il processo di quotazione all'Aim saranno Banca Finnat , che agirà come nomad, global coordinator e specialist, lo studio legale Ntcm e il revisore dei conti Pwc.