Che cosa sono i future

La denominazione di “strumenti derivati” dipende dal fatto che il loro valore “deriva” dal prezzo di un’altra attività a cui il contratto fa riferimento. Detta attività è identificata con il nome di sottostante. Le fluttuazioni e l’andamento delle quotazioni di tali strumenti derivati sono pertanto direttamente correlate alle variazioni del valore dell’attività sottostante.
Si possono avere due tipologie di derivati, distinte in base all’attività sottostante di riferimento: derivati sulle attività reali e derivati sulle attività finanziarie. Nella prima categoria rientrano tipicamente i beni scambiati e negoziati nelle diverse Borse mondiali quali, per esempio, materie prime, energia, metalli preziosi, merci e prodotti agricoli; nella seconda categoria rientrano invece quelli strumenti che fanno riferimento a tassi di interesse, crediti, valute, obbligazioni, azioni ed indici azionari.
Tra i derivati vi sono due macro categorie di contratti: le Opzioni e i Future. La loro differenza sostanziale sta nella presenza di un obbligo o meno per il detentore del derivato di acquistare o vendere, alla scadenza del contratto, il sottostante.

Le opzioni
Le opzioni sono contratti derivati che danno al compratore il diritto, ma non l’obbligo, di comprare ( opzione Call) o di vendere ( opzione Put) una quantità determinata di un’attività finanziaria o reale sottostante ad un prezzo determinato, ad una data specifica o entro una data specifica. Nel primo caso si parla di opzioni di tipo europeo, nel secondo di opzioni di tipo americano.
Il compratore di una Call limita il suo rischio al costo del premio pagato per acquisire il diritto opzionale in quanto se il prezzo dell’attività sottostante scenderà sotto quello di esercizio, non eserciterà la facoltà di acquisto e perderà solo il premio pagato per comprare il derivato. Con l’opzione Call il compratore potrà però trarre benefici illimitati: più il prezzo del sottostante sale oltre al prezzo di esercizio, più i suoi guadagni saranno maggiori. Al contrario, per il venditore di un’opzione Call il beneficio è limitato al premio incassato con la vendita mentre la possibile perdita è potenzialmente illimitata.

I Future
Il Future è uno strumento derivato, detto anche contratto a termine, con il quale il compratore/venditore si  impegna ad acquistare/vendere una certa quantità di merce o attività finanziaria a un determinato prezzo e a una scadenza futura prefissata. Essendo un contratto standardizzato, i Future vengono negoziati in mercati regolamentati. Questo li rende valori mobiliari suscettibili di essere trasferiti in modo immediato all’interno dei mercati borsistici preposti.

I Future vengono generalmente utilizzati per operazioni di:

Speculazione
Il Future viene acquistato o venduto al fine di guadagnare dai rialzi o ribassi dell’attività reale o finanziaria sottostante, beneficiando dell’effetto leva  e i ridotti costi di transazione. Circa l’85-90% delle operazioni sui contratti future vengono svolte a tale fine ed hanno in genere un orizzonte temporale molto breve, talvolta intraday, con gli operatori che aprono e chiudono le proprie posizioni più volte all’interno della giornata.

Copertura o hedging
Un’operazione di copertura o hedging permette di eliminare il rischio di fluttuazione del valore di un bene sul mercato. Per esempio in caso di aspettative negative è possibile difendersi, vendendo futures sull’indice di Borsa di riferimento. In caso di un forte calo dell’indice, la perdita teorica del proprio portafoglio sarebbe compensata dal guadagno realizzato sui contratti futures

Arbitraggio
E’ l’attività che permette di ottenere dei profitti dalle differenze di prezzo presenti su mercati diversi. Per esempio se il future fosse scambiato ad un prezzo più alto del proprio valore teorico, l’arbitraggista potrebbe vendere il future ed acquistare titoli dell’indice e lucrare sulla differenza; in definitiva, l’attività dell’arbitraggista permette quindi di correggere gli scostamenti dei prezzi tra future e sottostante;

Dove negoziare in Italia i derivati
In Italia è possibile trattare i derivati, opzioni e future, sull’IDEM ( acronimo di Italian Derivatives Equity Market), il mercato italiano dei derivati azionari, sull’IDEX ( acronimo di Italian Derivatives Energy Exchange), il mercato italiano dei derivati energetici e sull’AGREX (acronimo di Agricultural Derivatives Exchange), il mercato Italiano dei derivati su grano duro.

 

Pagina successiva