Rubriche e analisi Commodity della settimana: Brent, tensione geopolitica ruba la scena. Future vicino ai massimi di inizio anno

Commodity della settimana: Brent, tensione geopolitica ruba la scena. Future vicino ai massimi di inizio anno

20 Giugno 2025 09:28

Brent

che riconquista i riflettori a seguito dei nuovi shock geopolitici legati al conflitto Israeliano-Iraniano e l’ombra degli Stati Uniti sullo sfondo. In un’annata segnata da elevata volatilità, i prezzi dei futures sono passati da un picco intorno a $ 82/barile a inizio anno, a toccare livelli di minimo relativo a tre anni, evidenziando un’alternanza di pressione ribassista strutturale e repentine impennate dovute a fattori internazionali. Nonostante gli eccessi sul fronte dell’offerta, il Brent ha registrato un forte rialzo negli ultimi giorni oltrepassando anche livelli tecnici chiave di seguito analizzati.

Mercato del Brent: la geopolitica si prende la scena

Nelle ultime due settimane, l’escalation tra Israele e Iran ha innescato un rischio geopolitico palpabile. L’attacco israeliano alle infrastrutture energetiche iraniane del 13 giugno ha fatto impennare il Brent di quasi +8% fino a circa $ 74/barile. Goldman Sachs ha stimato un «geopolitical risk premium» attorno ai $ 10/barile, indicando la possibilità di rimbalzi fino a $ 90/barile in caso di blocco dello stretto di Hormuz — scenario che la presenza navale USA potrebbe tuttavia moderare. La minaccia di un intervento diretto degli Stati Uniti resta uno scenario possibile, ma da evitare. Trump ha espresso un cosiddetto “fuoco di sbarramento verbale” contro Teheran, mentre l’opinione pubblica e politica americana esprime divisioni, in quanto l’ingresso nelle ostilità potrebbe accrescere ulteriormente l’instabilità regionale .Nel frattempo, l’economia europea si trova sotto pressione: il maggiore costo energetico, combinato con l’inflazione già elevata, tiene in allerta le banche centrali, tra cui la Bank of England che ieri ha optato per il mantenimento dei tassi sui livelli attuali. 

Sul fronte della condizione della curva domanda e offerta il contesto non presenta sostanziali scostamenti rispetto ai mesi passati. Secondo l’EIA, la domanda globale di petrolio è stata rivista al ribasso di 500.000 bbl/d per il 2025 (rispetto alle stime di gennaio), riflettendo un rallentamento economico più marcato del previsto ed un contesto di surplus strutturale nel mercato petrolifero. A questa condizione si aggiungono dei tassi sulle scorte elevati che rendono più complesso l’assorbimento dell’eccesso di offerta.

Lato produzione, infatti, l’EIA indica che le scorte globali di petrolio cresceranno di circa 800.000 bbl/d nel 2025 e di 600.000 bbl/d nel 2026, grazie alla sovrapproduzione strategica statunitense e all’inasprimento dell’offerta U.S. shale e non-OPEC.

Gli operatori seguiranno con interesse gli sviluppi dei potenziali scenari che andranno ad innescarsi soprattutto sul fronte geopolitico, attuando necessarie strategie di hedging sui future Brent al fine di stabilire una copertura contro movimenti improvvisi e diversificare in asset energetici alternativi.

Punto tecnico sul grafico del future del Brent

Il future sul Brent quotato all’ICEEUR ha superato diverse soglie tecniche importanti, lasciandosi alle spalle un periodo di consolidamento e tornando a mostrare forza relativa. Dall’inizio dell’anno, la performance è positiva con un risultato del +4,6% circa, sostenuta da un contesto macro più caotico in chiave geopolitica e da pattern tecnici degni di nota.

Il grafico daily evidenzia una configurazione di testa e spalle rovesciato (in arancione) di matrice bullish, completata con la rottura della neckline ed il successivo raggiungimento del target tecnico in area $ 76,75 /barile, corrispondente ad una resistenza statica importante (in verde). L’impulso rialzista che ne è seguito ha superato diverse aree chiave rappresentate dalle resistenze statiche (in nero) e dalla soglia volumetrica più densa del volume profile (POC), aprendo spazio verso zone meno congestionate e quindi potenzialmente più favorevoli ad ulteriori movimenti direzionali.

In questo contesto, il Brent si muove ora oltre i $ 78/barile, al test della trendline ribassista di medio periodo (in rosso) che rappresenta l’ultimo ostacolo prima del ritorno verso i massimi annuali. L’attuale superamento cerca delle conferme oltre la soglia psicologica degli $ 80/barile aprendo a scenari ben distanti rispetto al contesto di poche settimane fa.

Sul fronte RSI a 14 periodi, l’oscillatore ha accompagnato il breakout tecnico rompendo a sua volta la resistenza dinamica (in verde), confermando così la ripresa del momentum positivo. L’indicatore si trova ora in area di ipercomprato, segnale di forza del movimento ma che suggerisce anche la possibilità di fasi di consolidamento prima di ulteriori rialzi.

Il quadro tecnico del Brent è ora strutturalmente rialzista: la rottura della figura di inversione e la conferma del breakout sopra le resistenze principali rafforzano l’ipotesi di una continuazione verso gli $ 80–82/barile. Eventuali prese di profitto sarebbero fisiologiche, ma attenzione ad eventuali ritorni sotto i $ 74,75/barile che metterebbero in discussione lo scenario attuale. Come sempre, sarà solo il mercato ad avere l’ultima parola.