Capitalizzazione a Piazza Affari: Enel in vetta alla classifica, vale quasi 70 miliardi
Con una capitalizzazione di quasi 70 miliardi di euro, ad oggi Enel resta in vetta alla classifica delle società maggiormente capitalizzate del Ftse Mib. Completano il podio due big del mondo delle quattroruote: Stellantis e Ferrari che valgono rispettivamente circa 64,5 miliardi e 58 miliardi.
Per dare un ordine di grandezza basta ricordare che nel 2023 la capitalizzazione complessiva delle società quotate sui listini di Piazza Affari è stata pari 761 miliardi di euro, ovvero il 39,4% del Prodotto interno lordo italiano. Un dato in crescita se si raffronta con la capitalizzazione 2022 pari a 626 miliardi (33,9% del Pil). E la somma della capitalizzazione delle tre big del Ftse Mib è pari a 191,6 miliardi.
Piazza Affari è il principale mercato azionario italiano e il quinto per capitalizzazione in Europa. Le società quotate su Piazza Affari rappresentano quindi una parte importante dell’economia tricolore, ma tra tutti i titoli presenti su Borsa Italiana assumono un ruolo di primaria importanza in particolare quelli inseriti all’interno dell’indice Ftse Mib.
Si tratta infatti di un indice ponderato sulla base della capitalizzazione di mercato che rappresenta l’andamento di un paniere delle 40 società a maggiore capitalizzazione presenti sull’intera Piazza Affari.
Ma quali sono i titoli che ad oggi fanno parte del Ftse Mib e quali sono quelli che vantano la capitalizzazione più alta?
Titoli del Ftse Mib ordinati in base alla capitalizzazione
Come dicevamo, le società italiane più importanti e quindi maggiormente in grado di influenzare e riflettere l’andamento totale di Piazza Affari sono comunamente chiamate blue chip. Teniamo infatti presente, come detto, che la capitalizzazione totale di Piazza Affari (considerando quindi l’indice Ftse Italia All Share) è di circa 764,91 miliardi di euro, mentre quella del solo indice Ftse Mib è superiore a 651 miliardi.
Questo significa che il solo indice Ftse Mib rappresenta l’85% circa del valore totale dei titoli quotati su Borsa Italiana (quelli presenti nell’indice Ftse Italia All-Share).
Per quanto riguarda la composizione dell’indice Ftse Mib, dalla tabella qui sotto possiamo vedere quali sono i titoli con la capitalizzazione più alta tra tutti quelli appartenenti al Ftse Mib.
Come dicevamo e come vediamo in tabella, ad oggi (16 gennaio 2024) la società italiana che vanta la capitalizzazione di mercato più alta è Enel con una market cap di poco più di 69 miliardi di euro, il che implica un peso della società di circa il 10,5% sull’indice complessivo. Il secondo e il terzo titolo della classifica sono società che grazie alla performance realizzata lo scorso anno, hanno aumentato di molto il valore dello loro capitalizzazione di mercato: ci riferiamo a Stellantis e Ferrari che vantano una ponderazione all’interno dell’indice rispettivamente del 9,8% e dell’8,8%.
Altri titoli di Piazza Affari che spiccano nella parte alta nella classica delle blue chip con la capitalizzazione di mercato più alta sono: Eni (market cap di 50 miliardi di euro e un peso del 7,7%), Intesa Sanpaolo (49,7 miliardi di euro e un peso del 7,6%) e Unicredit (45,7 miliardi e un peso del 7%).
Da segnalare anche STMicroelectronics che, nonostante la debole performance dello scorso anno (5% vs 26% dell’indice Ftse Mib), è riuscita a preservare il 5% circa di ponderazione all’interno dell’indice (36 mld di euro di market cap).
Per quanto riguarda la struttura settoriale dell’indice Ftse Mib vediamo che il settore finanziario, con ben 13 società, è quello più presente all’interno del Ftse Mib e quindi maggiormente in grado di influenzare l’andamento generale del listino. Altri settori popolari nel paniere principale di Piazza Affari sono le utilities con 7 società a larga capitalizzazione, seguito dal settore automotive (4 società) da quello oil & gas e dai farmaceutici (entrambi con 3 società).
Da segnalare la presenza nel Ftse Mib di un solo titolo tecnologico: STMicroelectronics.
Titolo | Settore | Ultimo prezzo | % 1 anno | Market Cap (mld €) | % peso sul Ftse Mib |
Enel | Utility | 6,75 | 16,2% | 68,6 | 10,5% |
Stellantis | Automotive | 19,83 | 38,5% | 64,8 | 9,9% |
Ferrari | Automotive | 314,90 | 44,9% | 58,3 | 8,9% |
Eni | Oil&gas | 15,00 | 4,7% | 50,6 | 7,7% |
Intesa Sanpaolo | Banche | 2,71 | 18,4% | 49,5 | 7,5% |
Unicredit | Banche | 25,68 | 73,8% | 45,9 | 7,0% |
STMicroelectronics | Tecnologia | 39,40 | 3,7% | 35,8 | 5,5% |
Generali | Assicurazioni | 20,00 | 14,8% | 31,2 | 4,8% |
Tenaris | Oil&gas | 14,57 | -9,1% | 17,2 | 2,6% |
Snam | Utility | 4,90 | -0,8% | 16,5 | 2,5% |
Terna | Utility | 7,80 | 5,6% | 15,7 | 2,4% |
Moncler | Moda e Lusso | 52,82 | -4,9% | 14,5 | 2,2% |
Poste italiane | Servizi Finanziari | 10,10 | 3,2% | 13,2 | 2,0% |
Campari | Food | 9,18 | -7,2% | 11,3 | 1,7% |
Prysmian | Industria | 40,79 | 14,2% | 11,3 | 1,7% |
Inwit | Tlc e Media | 11,42 | 14,6% | 11,0 | 1,7% |
Recordati | Pharma | 49,88 | 24,6% | 10,4 | 1,6% |
Leonardo | Industria | 17,12 | 107,7% | 9,9 | 1,5% |
Mediobanca | Banche | 11,34 | 17,6% | 9,6 | 1,5% |
Nexi | Servizi Finanziari | 7,09 | -15,1% | 9,3 | 1,4% |
Fineco | Servizi Finanziari | 14,01 | -16,3% | 8,6 | 1,3% |
Banco BPM | Banche | 4,68 | 22,3% | 7,1 | 1,1% |
Amplifon | Pharma | 30,90 | 12,6% | 7,0 | 1,1% |
Banca Mediolanum | Banche | 9,13 | 6,3% | 6,8 | 1,0% |
Telecom Italia | Tlc e Media | 0,28 | 9,2% | 6,1 | 0,9% |
Brunello Cucinelli | Moda e Lusso | 84,85 | 23,0% | 5,8 | 0,9% |
A2A | Utility | 1,84 | 32,3% | 5,8 | 0,9% |
Buzzi Unicem | Industria | 29,48 | 49,7% | 5,7 | 0,9% |
Pirelli | Automotive | 5,18 | 11,7% | 5,2 | 0,8% |
Interpump | Industria | 45,74 | -6,9% | 5,0 | 0,8% |
Diasorin | Pharma | 86,54 | -33,4% | 4,8 | 0,7% |
Hera | Utility | 3,02 | 10,4% | 4,5 | 0,7% |
BPER Banca | Banche | 3,17 | 43,3% | 4,5 | 0,7% |
Italgas | Utility | 5,34 | -1,9% | 4,3 | 0,7% |
ERG | Utility | 27,08 | -4,6% | 4,1 | 0,6% |
Banca Generali | Banche | 34,34 | 1,0% | 4,0 | 0,6% |
Unipol | Assicurazioni | 5,36 | 12,2% | 3,8 | 0,6% |
Azimut Holding | Servizi Finanziari | 24,71 | 8,6% | 3,5 | 0,5% |
Saipem | Oil&gas | 1,45 | 16,9% | 2,9 | 0,4% |
Iveco | Automotive | 9,42 | 35,7% | 2,6 | 0,4% |
Fonte: Bloomberg, elaborazione Ufficio Studi FOL, dati al 16 gennaio 2024
I titoli del Ftse Mib nella tabella qui sopra sono ordinati in base alla capitalizzazione di mercato decrescente, ovvero il valore totale delle sue azioni in circolazione sul mercato (calcolata come moltiplicazione per il prezzo dell’azione per il numero delle azioni in circolazione).
Come funziona il Ftse Mib
Il Ftse Mib, come la maggior parte degli indici, è un price index, ovvero un indice che viene calcolato sommando le capitalizzazioni di mercato di tutte le società che ne fanno parte. Tuttavia, queste tipologie di indici hanno il difetto che distorcono in parte la realtà, in quanto nel calcolo dei price index non viene considerata per intero la remunerazione che le società danno ai propri azionisti, ma solo quella concessa come apprezzamento in conto capitale (capital gain).
I dividendi non vengono quindi tenuti in considerazione nel calcolo di un indice di tipologia price e così il giorno dello stacco, i titoli subiscono nominalmente un deprezzamento che in teoria dovrebbe essere pari al dividendo pagato. Visto che Piazza Affari è una delle Borse più generose al mondo in termini di dividendi (mediamente del 3-4% annuo), questo effetto nel lungo periodo finisce per pesare sul Ftse Mib, ma per ovviare a ciò è altresì possibile prendere come riferimento la versione Total Return del Ftse Mib che tiene conto anche dello stacco e del reinvestimento di dividendi.