Notizie Yen prosegue risalita su aumento avversione al rischio

Yen prosegue risalita su aumento avversione al rischio

16 Dicembre 2014 09:45

Sale la tensione sui mercati e gli investitori tornano a posizionarsi sullo yen, percepito come tra i più sicuri asset rifugio. Il crollo dei prezzi del petrolio e la crisi della Russia alimentano un aumento dell’avversione al rischio sui mercati con lo yen che da seguito al rimbalzo avviato settimana scorsa. Ieri il petrolio è sceso di quasi il 5% in area 55 dollari al barile, il minimo dal maggio 2009, dopo che gli Emirati Arabi Uniti hanno detto che l’Opec non taglierà la produzione anche se i prezzi scenderanno a 40 dollari al barile. 

Lo yen questa mattina si è spinta sui massimi a circa 5 settimane contro il dollaro allontanando ulteriormente dai minimi a 7 anni toccati a inizio mese. Il cross usd/yen è sceso a quota 116,7, in calo di circa l’1% rispetto ai livelli della vigilia. Settimana scorsa lo yen è risalito del 2,8% rispetto al biglietto verde.

La divisa nipponica beneficia anche del venir meno dell’incertezza legata alle elezioni “e della continuità di politica economica che la vittoria della coalizione di governo garantisce, sia di un’aumentata avversione al rischio a livello internazionale”, rimarca oggi la nota sul forex dell’Ufficio studi di Intesa Sanpaolo che però vede ancora il rischio di riavvicinare 120 per l’usd/yen in caso di indicazioni rialziste dalla Fed di domani.

Oggi riflettori anche sul rublo. La divisa russa ha nuovamente aggiornato i minimi storici dopo il tentativo di rimbalzo susseguente al corposo rialzo dei tassi deciso alla banca centrale russa. Il cross usd/rub si è spinto fino a 66,599 rubli dopo un iniziale calo del 6% circa in area 60 dollari. Ieri il rublo ha segnato un crollo di quasi il 10% contro euro e dollaro. Questa mattina la Bank of Russia ha deciso di intervenire con un aumento del tasso di interesse di riferimento dal 10,5% al 17 per cento. Si tratta del più corposo rialzo dei tassi dal 1998. Banca centrale che ieri ha diffuso nuove stime per il 2015, con Pil russo visto in contrazione del 4,5/4,7% se il petrolio si manterrà in media a 60 dollari al barile.