Wall Street stretta nella morsa della paura per la variante nu. Boeing e compagnie aeree al tappeto, bene titoli lockdown come Zoom e Peloton
Wall Street in preda alla paura della variante nu o anche variante sudafricana, conferma la forte ondata ribassista emersa in premercato. Alle 15.50 ora italiana, il Dow Jones crolla di 900 punti circa (-2,5%), a 34.942 punti; il Nasdaq cede di oltre 220 punti (-1,41%) a 15.623 punti; lo S&P 500 capitola di più di 82 punti (-1,75%), a 4.618.
Panico sull'azionario globale per la notizia relativa alla scoperta della variante Nu in Sud Africa.
Alla fuga dal rischio fa da contraltare l'acquisto degli asset considerati più sicuri, come i Treasuries. I tassi decennali crollano così all'1,516% dopo essere saliti questa settimana al di sopra dell'1,65%.
La nuova variante, denominata B.1.1.52 e battezzata anche come "super sudafricana", presenterebbe secondo gli esperti 32 diverse mutazioni nella proteina spike. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO) ha indetto una riunione straordinaria per la giornata di oggi.
Il Regno Unito ha preso già provvedimenti, chiudendo i confini a sei paesi africani: oltre al Sud Africa, sono stati sospesi i voli dal Namibia, Lesotho, Eswatini, Zimbabwe e Botswana.
Il Belgio ha segnalato almeno un caso di variante nel paese. A Wall Street crollano soprattutto i titoli legati al settore viaggi e turismo.
Male Boeing e i titoli delle compagnie aeree, che scontano il rischio di assistere a un nuovo calo delle prenotazioni e la notizia della sospensione temporanea dei voli da parte del Regno Unito dai sei paesi africani su menzionati.
Boeing è arrivata a scivolare di oltre -7%, Delta Air Lines, United Airlines, American Airlines sono tutte al tappeto con cali fino a -9%.
In controtendenza invece i titoli delle società che beneficerebbero in modo particolare dellaa reintroduzione di restrizioni e misure di lockdown varie, come l'applicazione di video chat Zoom +6,6%, o la società di indoor cycling Peloton +2,7% o anche il colosso dello streaming Netflix.
Tra gli altri titoli, focus su Didi: le quotazioni della cosiddetta Uber cinese - società di trasporto privato - perdono il 5% sulla scia di alcuni rumor, secondo cui Pechino starebbe puntando al delisting del titolo del gruppo sbarcato quest'anno a Wall Street.
Non è la prima volta che il titolo paga le minacce del governo cinese, che quest'anno ha messo nel mirino diverse Big Tech made in China con accuse su presunte o possibili violazioni delle norme sulla privacy e sulla concorrenza. Ieri Didi ha chiuso la sessione di Wall Street a $8,11, in calo di ben il 42% rispetto al prezzo dell'Ipo di luglio, pari a 14 dollari.
Occhio al Nasdaq Golden Dragon China Index - indice che replica 98 aziende quotate a Wall Street che svolgono la maggior parte del loro business in Cina -, crollato quest'anno del 30%, e del 48% rispetto al record testato nel mese di febbraio.
Panico sull'azionario globale per la notizia relativa alla scoperta della variante Nu in Sud Africa.
Alla fuga dal rischio fa da contraltare l'acquisto degli asset considerati più sicuri, come i Treasuries. I tassi decennali crollano così all'1,516% dopo essere saliti questa settimana al di sopra dell'1,65%.
La nuova variante, denominata B.1.1.52 e battezzata anche come "super sudafricana", presenterebbe secondo gli esperti 32 diverse mutazioni nella proteina spike. L'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS-WHO) ha indetto una riunione straordinaria per la giornata di oggi.
Il Regno Unito ha preso già provvedimenti, chiudendo i confini a sei paesi africani: oltre al Sud Africa, sono stati sospesi i voli dal Namibia, Lesotho, Eswatini, Zimbabwe e Botswana.
Il Belgio ha segnalato almeno un caso di variante nel paese. A Wall Street crollano soprattutto i titoli legati al settore viaggi e turismo.
Male Boeing e i titoli delle compagnie aeree, che scontano il rischio di assistere a un nuovo calo delle prenotazioni e la notizia della sospensione temporanea dei voli da parte del Regno Unito dai sei paesi africani su menzionati.
Boeing è arrivata a scivolare di oltre -7%, Delta Air Lines, United Airlines, American Airlines sono tutte al tappeto con cali fino a -9%.
In controtendenza invece i titoli delle società che beneficerebbero in modo particolare dellaa reintroduzione di restrizioni e misure di lockdown varie, come l'applicazione di video chat Zoom +6,6%, o la società di indoor cycling Peloton +2,7% o anche il colosso dello streaming Netflix.
Tra gli altri titoli, focus su Didi: le quotazioni della cosiddetta Uber cinese - società di trasporto privato - perdono il 5% sulla scia di alcuni rumor, secondo cui Pechino starebbe puntando al delisting del titolo del gruppo sbarcato quest'anno a Wall Street.
Non è la prima volta che il titolo paga le minacce del governo cinese, che quest'anno ha messo nel mirino diverse Big Tech made in China con accuse su presunte o possibili violazioni delle norme sulla privacy e sulla concorrenza. Ieri Didi ha chiuso la sessione di Wall Street a $8,11, in calo di ben il 42% rispetto al prezzo dell'Ipo di luglio, pari a 14 dollari.
Occhio al Nasdaq Golden Dragon China Index - indice che replica 98 aziende quotate a Wall Street che svolgono la maggior parte del loro business in Cina -, crollato quest'anno del 30%, e del 48% rispetto al record testato nel mese di febbraio.