Veneto Banca: domani l’assemblea più tesa di sempre, tra aumento e trasformazione in Spa
Veneto Banca non è mai stata così al centro dell’attenzione mediatica. Domani si terrà infatti un’assemblea che si preannuncia bollente per la banca di Montebelluna, dove sono attesi oltre 5 mila soci in un’atmosfera tesissima. Soci che saranno chiamati ad approvare tre punti che decideranno il futuro della banca: l’aumento di capitale da 1 miliardo di euro, la trasformazione in Spa e la quotazione in Borsa. Se tutti i punti all’ordine non dovessero venire approvati subentrerà la Vigilanza, come spiegato nella lettera della Bce del 9 dicembre inviata al Cda di Veneto Banca.
I soci quindi non hanno molto scelta: da una parte l’approvazione del nuovo programma, dall’altra l’incertezza più assoluta. La Banca centrale europea nella lettera ha spiegato ai soci che, in caso di mancata approvazione, “Veneto Banca potrebbe trovarsi in una situazione di crisi o di dissesto, con conseguente sottoposizione del gruppo a provvedimenti da parte delle autorità competenti”. Una posizione ribadita la scorsa settimana dal neo presidente Pierluigi Bolla in un’intervista a Il Sole 24 Ore.
“Se il pacchetto di proposte non sarà integralmente approvato potrebbe spingere la Bce, che ha richiesto l’intero processo, a intervenire direttamente”, ha spiegato Bolla a Il Sole. Ma come potrebbe intervenire la Vigilanza? “Le norme parlano chiaro: ci può essere il commissariamento, la richiesta di una fusione o un’altra serie di azioni rimediali”, ha precisato il presidente della banca di Montebelluna al quotidiano di Confindustria.
Un altro tema scottante riguarda gli azionisti della banca, con il valore del titolo che era stato stabilito nell’assemblea dello scorso aprile a quota 39 euro. Ora il valore per il recesso è stato fissato a 7,3 euro, che rappresenta una svalutazione pari a circa l’80 per cento. Secondo il neo presidente la cifra di 7,3 euro rappresenta la fotografia della banca al 30 settembre “considerando l’aumento di capitale, la svalutazione degli avvenimenti e dei crediti”.
Durante l’intervista a Il Sole 24 Bolla si è detto fiducioso dell’esecuzione del piano industriale. “Se rimettiamo la nave in rotta, anche il valore delle azioni crescerà e potrà ulteriormente rafforzarsi con la quotazione e un’eventuale aggregazione”.