Usa: Fmi taglia ancora stime di crescita ed esorta Fed a posticipare il rialzo dei tassi
La Federal Reserve dovrebbe posticipare il primo rialzo dei tassi di interesse fino al primo semestre del 2016. Questo il monito arrivato dal Fondo monetario internazionale (Fmi), dopo aver tagliato le stime di crescita della prima economia mondiale per la seconda volta da inizio anno.
Nel suo rapporto annuale sugli Stati Uniti, diffuso oggi, l’Fmi prevede una crescita del Pil del 2,5% quest’anno, contro la precedente stima di un +3,1%. A pesare sulla ripresa a stelle e strisce sarà il dollaro forte (negli ultimi: il biglietto verde è “moderatamente sopravvalutato” e un ulteriore apprezzamento sarebbe “dannoso” per la crescita statunitense. Nel 2016 la crescita Usa è prevista accelerare a un +3%. Per quanto riguarda l’inflazione, la forza del dollaro e il trend disinflazionistico mondiale probabilmente ridurranno le pressioni inflattive.
Alla luce di queste nuove proiezioni l’istituto guidato da Christine Lagarde ha esortato la banca centrale americana a posticipare il timing del primo rialzo dei tassi fino al primo semestre 2016. Il fondo ritiene che la Fed debba aspettare segnali tangibili di aumento dei salari e prezzi prima di effettuare un ritocco. “Il Fomc (il braccio operativo della Fed, ndr) dovrebbe rinviare il suo primo aumento dei tassi fino a quando ci saranno maggiori rialzi a livello di stipendio o di inflazione rispetto a quelli attualmente evidenti”, si legge nel rapporto. La governatrice della Fed, Janet Yellen, nel corso di un intervento presso la Camera di Commercio di Providence aveva detto: “Se l’economia continuerà a fornire segnali di miglioramento, credo che ad un certo punto dell’anno sarà appropriato alzare i tassi sui fed funds e avviare il processo di normalizzazione monetaria”.
Secondo una indagine Bloomberg, la maggior parte degli analisti si aspetta che la mossa della Fed arriverà a dicembre.