Usa: la Fed conferma il costo del denaro ai minimi storici. Possibile incremento nel meeting di dicembre
Come da attese, la Banca centrale statunitense ha confermato il costo del denaro nel range 0-0,25%. Dopo l’annuncio, la decisione del Fomc (Federal Open Market Committee) è stata correttamente pronosticata dal 96% degli analisti contattati da Bloomberg, gli indici a Wall Street viaggiano in parità, il dollar index sale di mezzo punto percentuale e il rendimento dei Treasury avanza al 2,09%.
Per il secondo meeting consecutivo l’unica voce fuori dal coro è stata quella del n.1 della Fed di Richmond, Jeffrey Lacker, che ha votato a favore di una stretta.Le probabilità di un incremento dei tassi sui Fed Funds crescono in occasione del meeting di metà dicembre (34,7%), di quello in calendario il 27 gennaio (43,9%) e in quello del 16 marzo (59,6%).
Nel confermare i tassi, l’istituto guidato da Janet Yellen ha rimarcato che il primo incremento potrebbe essere varato nel corso del prossimo meeting. “Per capire se sarà appropriato alzare il target nel prossimo meeting, il Comitato valuterà i progressi -compiuti e attesi- nella realizzazione della piena occupazione e del 2% di inflazione”, riporta la nota dell’istituto con sede a Washington.
“La valutazione terrà conto di una vasta gamma di indicazioni, tra cui l’andamento del mercato del lavoro, le pressioni inflazionistiche, le aspettative di inflazione e gli sviluppi finanziari internazionali”. Nonostante “il tasso di crescita dei posti di lavoro ha registrato un rallentamento” in un clima di “moderata crescita economica”, la sensazione generale è che la Fed sia meno preoccupata sulle possibili conseguenze delle tensioni in arrivo dal resto del mondo. Di conseguenza, tra gli operatori si sta facendo largo l’ipotesi che la prossima volta potrebbe essere quella buona.