Unicredit: utile a 2 miliardi di euro nel 2014, Fineco sbarcherà in Borsa quest’anno
Unicredit ha approvato il nuovo piano strategico, con l’obiettivo di realizzare profitti per 2 miliardi di euro nel 2014 e per 6,6 miliardi di euro nel 2018, e ha confermato i recenti rumors sulla quotazione di Fineco. L’Ipo della controllata diventerà realtà già nel 2014 e punta a potenziare la visibilità della società leader nell’internet banking. Secondo quanto stimato dagli analisti di Equita Fineco vale circa 1,8 miliardi di euro, pari a 12 volte il rapporto price/earnings. Il collocamento di una quota del 25-30% permetterebbe a Unicredit di incassare oltre 500 milioni di euro.
Tornando ai dettagli del piano strategico, Unicredit si è posta l’obiettivo di un ROTE di gruppo del 13% mirando a una solida base patrimoniale con un Core Tier 1 del 10% anticipando pienamente gli effetti di Basilea 3. Piazza Cordusio prevede inoltre la distribuzione di un dividendo con un pay-out medio del 40 per cento circa. “La qualità dell’attivo rimane una priorità con un tasso di copertura target al di sopra del 50% sui crediti deteriorati e costo del rischio al di sotto di 70 punti base nel 2018″, spiega Unicredit nella nota.
L’istituto di piazza Cordusio nell’arco di piano investirà 4,5 miliardi di euro che consentiranno di ristrutturare la rete e procedere alla digitalizzazione in Europa occidentale, sostenere la crescita nel Centro Est Europa e conseguire sinergie di gruppo. La banca spiega che il controllo dei costi porterà a risparmi di costi pari a 1,3 miliardi nel 2018 che consentiranno un abbattimento al 51% del rapporto costi/ricavi. In questa direzione Unicredit prevede una riduzione dell’organico di 8.500 dipendenti entro il 2018, di cui oltre 5.700 in Italia.
Oltre alla quotazione di Fineco, Unicredit valuterà anche la potenziale cessione di UniCredit Credit Management Bank (UCCMB), la più grande piattaforma di riscossione di crediti in Italia, a un operatore specializzato. Inoltre la controllata in Ucraina è stata contabilmente classificata nella categoria “detenuta nella vendita”. Queste attività sono rilevate a conto economico e stato patrimoniale in un’unica voce con un impatto economico negativo di 600 milioni di euro nel quarto trimestre del 2013.