Unicredit in tilt a Piazza Affari: -20% in due mesi aspettando test conti 3° trimestre. Dividendi futuri attesi in formato small
Ancora una giornata difficile a Piazza Affari per Unicredit. Le trimestrali oltre le attese diffusi oggi da HSBC e Banco Santander, con entrambi i titoli in spolvero dopo i conti, non stanno dando sostegno al settore bancario con l’EURO STOXX Banks, composto dalle 22 maggiori banche dell’area euro, che segna -1,04%. A Milano oggi c’è una sottoperformance rispetto al settore per Unicredit arrivata a cedere oltre il 3% a 6,635 euro, riportandosi così sui minimi a 5 mesi già testati settimana scorsa. Da inizio anno il titolo Unicredit segna un calo di oltre il 42%, sostanzialmente in linea con il calo dell’indice settoriale europeo. Spicca la sottoperformance degli ultimi due mesi (quasi -20% dai livelli di fine agosto) con le continue voci di M&A che non hanno offerto alcuna sponda al titolo.
Cosa si attendono gli analisti dai conti del 3° trimestre
Unicredit diffonderà i conti del 3° trimestre il prossimo 5 novembre (il cda è in agenda il 4 novembre con diffusione dei conti il giorno successivo prima dell’avvio delle contrattazioni, ndr). La banca guidata da Jean Pierre Mustier, ieri ha pubblicato sul suo sito il consensus degli analisti in vista dei numeri trimestrali.
L’utile netto è atteso a 334 milioni di euro nel trimestre tra luglio e settembre con numeri positivi che andranno a limare il saldo in rosso atteso per l’intero 2020 (1,821 miliardi la perdita netta attesa dagli analisti). L’utile trimestrale indicato dagli analisti sarebbe inferiore a quello registrato dal gruppo nel 2° trimestre dell’anno (420 mln). La prima metà del 2020 si era conclusa per Unicredit con una perdita di 2,28 mld (il rosso di 2,7 mld del 1° trimestre è stato dovuto a poste non operative negative quali 1,3 miliardi da un accordo sindacale sulle uscite volontarie, 1,7 miliardi da transazioni su Yapi Kredi e 902 milioni di accantonamenti a causa del lockdown dovuto al Covid-19).
Gli analisti prevedono poi ricavi totali a 4,224 miliardi dai 4,17 miliardi del secondo trimestre. Per l’intero 2020 i ricavi sono indicati a 17,244 miliardi. Il risultato netto di gestione è visto a 632 mln.
Mustier chiamato a far luce su utili, dividendi e M&A
Gli investitori aspettano al varco Unicredit su più fronti: guidance per il prossimo anno, dividendi e speculazione su M&A. Nel comunicare i risultati di bilancio relativi al secondo trimestre del 2020, UniCredit aveva confermato l’obiettivo di utili per l’anno fiscale 2021 da €3 a €3,5 miliardi.
Il ceo Jean Pierre Mustier aveva nuovamente ribadito il no a operazioni di M&A e sicuramente a margine dei conti sarà incalzato sul tema visto che nelle ultime settimane il nome Unicredit è spuntato più volte sia sul fronte nazionale (MPS e Banco BPM i nomi più gettonati) che in Europa.
Unicredit, in scia alla raccomandazione arrivata dalla Bce a tutti gli istituti bancari, ha sospeso la distribuzione del dividendo relativo al bilancio 2019; ritirata anche la delibera relativa al buyback che prevedeva l’autorizzazione all’acquisto di azioni proprie fino a 467 milioni di euro.
L’indicazione degli analisti sul dividendo 2021 (relativo all’esercizio 2020) è di una cedola di 0,11 euro per azione (sei mesi fa le stime erano di 0,18 euro), in diminuzione del 58% rispetto ai 0,27 euro per azione del 2018. Il dividendo dovrebbe progressivamente salire nel 2021 a 0,33 euro e a 0,46 euro nel 2022. Anche qui ridimensionati rispetto alle stime precedenti. Sei mesi fa, prima dei conti del 1° trimestre 2020, l’indicazione degli analisti era infatti di 0,47 euro per la cedola legata al bilancio 2021 e 0,64 euro per quella relativa al 2022.
Tra gli analisti la maggioranza dice buy, upside potenziale del 45%
Tra i 20 broker che hanno un rating su Unicredit, a prevalere sono i Buy, pari al 60% del totale; il 40% dice Hold mentre nessuno è sell Sell. Il target price medio indicato è di 9,77 euro, pari a un rendimento potenziale del 45% rispetto ai livelli attuali.