Unicredit, nuovo assalto di Varsavia che ricorre alla corte Ue
La "questione polacca" di Unicredit sta ormai diventando un affare europeo. Sarà infatti il Tribunale di giustizia europeo di Lussemburgo a doversi pronunciare sulla difficile battaglia tra Varsavia e Unicredit sulla proposta fusione di Pekao e Bph: il Governo polacco ha contestato davanti alla Corte di Giustizia Ue lo stesso via libera dato l'anno scorso dalla Commissione europea all'operazione Unicredit-Hvb, i cui effetti sul mercato polacco sono ritenuti dannosi. Forte di una clausola di "non concorrenza" concordata proprio nel 1999 con Unicredit, che vietava al gruppo italiano di salire oltre il 10% in un'altra banca polacca dopo l'acquisizione di Pekao, Varsavia aveva già dato la settimana scorsa a Unicredit tre mesi di tempo per cedere Bph. Una clausola, questa, che è attualmente al vaglio della Commissione europea e che non più tardi di giovedì scorso sarebbe stata l'oggetto dell'incontro di Bruxelles tra la Commissaria Ue alla Concorrenza, Neelie Kroes, e l'ad di Unicredit, Alessandro Profumo. Il gruppo milanese vede pertanto farsi più complicata l'ipotesi di una fusione fra Pekao e Bph, che porterebbe alla nascita del primo gruppo bancario polacco. Intanto la commissione europea ha subito difeso la sua decisione che risale allo scorso 18 ottobre e si prepara a presentare i suoi argomenti al Tribunale di Lussemburgo a tempo debito.