Unicredit: mercato promuove la cura Mustier, balzo del 34% dai minimi di luglio
Il cambio di marcia di Unicredit con l’arrivo del nuovo amministratore delegato Jean Pierre Mustier è ben visibile dall’andamento del grafico del titolo: in meno di due mesi è risalito con decisione dai minimi storici con un balzo nell’ordine del 34 punti percentuali rispetto ai minimi storici toccati il 7 luglio scorso tornando sopra i livelli pre-Brexit. Anche oggi il titolo si segnala tra i migliori performer del Ftse Mib con un progresso di oltre il 2% dando seguito ai progressi delle ultime sedute in scia alle possibili cessioni di asset volte a rafforzare la situazione patrimoniale del gruppo e limitare l’entità dell’aumento di capitale.
Da inizio anno il saldo rimane ampiamente negativo (-55%).
Da inizio anno il saldo rimane ampiamente negativo (-55%).
Dal suo approdo in piazza Gae Aulenti, lo scorso 30 giugno, Mustier ha fatto subito intendere che la priorità assoluta era puntellare al più presto i ratio patrimoniali della banca. Le ultime indicazioni riportate questa mattina da La Repubblica, vedono il nuovo ceo al lavoro a un piano da complessivi 16 miliardi di euro tra cessioni varie e aumento di capitale. Nel dettaglio Unicredit punterebbe a incassare circa 8 miliardi cedendo la controllata polacca Bank Pekao (3,5 mld), Pioneer (3 mld), FinecoBank (1,6 mld) e in prospettiva anche una parte (circa la metà) della quota dell’8,5% detenuta in Mediobanca; altri 8 miliardi arriverebbero invece dall’aumento di capitale. Una ricapitalizzazione comunque molto cospicua in virtù del fatto che la cessione di circa 20 mld di euro di crediti in sofferenza andrebbe a creare un ammanco di 2 miliardi da ripianare.
In particolare per Pioneer, l’intenzione sarebbe quella di vendere la società di asset management, il cui valore è stimato in circa 3 miliardi. Vie alternative sono quelle dell’Ipo o di una partnership con un’altra società di risparmio gestito (ieri era ritornata la voce di un possibile avvicinamento con Eurizon).