L’Ue ha fiducia nell’Italia ma continuerà a vigilare, parte la missione europea di Monti
L’Europa ha fiducia nel nuovo Governo italiano, ma proseguirà nel suo monitoraggio durante le prossime settimane e i prossimi mesi. E’ questo, in sintesi, il concetto delle dichiarazioni di Olli Rehn, commissario Ue agli Affari economici, riportate dalle principali agenzie di stampa. Attraverso politiche giuste, ha spiegato Rehn, l’Italia può recuperare la fiducia dei mercati e il nuovo premier ha già fatto capire l’intenzione di andare oltre ai provvedimenti già presi. Quindi la collaborazione è già avviata ma il nuovo esecutivo dovrà affrontare sfide impegnative.
Olli Rehn ha poi spiegato che la Commissione europea ha ricevuto il mandato dall’Eurogruppo per monitorare l’applicazione degli impegni contenuti nella lettera inviata dall’ex premier, Silvio Berlusconi. Oggi, inoltre, inizia il primo tour europeo di Mario Monti. Il neo premier incontrerà a Bruxelles il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso, e il presidente del Consiglio europeo, Herman Van Rompuy. Il professore illustrerà con ogni probabilità le nuove misure che dovranno essere fondate sui tre pilastri ribaditi in Parlamento: equità, crescita e rigore.
La missione di Monti proseguirà giovedì quando incontrerà la cancelliera tedesca, Angela Merkel, e il presidente francese, Nicolas Sarkozy. Nel trilaterale, l’ex commissario Ue dovrebbe snocciolare le sue ricette per salvaguardare l’Eurozona e la moneta unica. Ieri sera il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, in una telefonata con Monti ha espresso la piena fiducia degli Usa vista l’elevata competenza dei membri del nuovo esecutivo italiano.
La stampa nazionale si concentra però più sulle misure che il Governo dovrebbe presentare prima dell’Eurogruppo in agenda il prossimo 9 dicembre. Sembra ormai certa la reintroduzione dell’Ici sulla prima casa che dovrebbe essere accompagnata da un aumento delle rendite catastali. L’Ici confluirà nella nuova Imu, l’Imposta municipale unica. Quasi scontato anche un ulteriore ritocco al rialzo dell’Iva al 21%, mentre indiscrezioni di stampa parlano di un incremento anche per l’Iva al 10% e per l’aliquota agevolata (attualmente al 4%) sull’acquisto della prima casa. Queste misure, nelle intenzioni dell’esecutivo, dovrebbero portare ad un alleggerimento dell’Irpef sui redditi più bassi e dell’imponibile Irap. Più delicato il capitolo previdenziale e l’introduzione di una patrimoniale sulle grandi fortune.