Ucraina e dati tedeschi riportano l’euro ai minimi annui
Prima parte di giornata con la retromarcia inserita per l’euro nei confronti delle altre principali valute. Pesa la nuova escalation di tensioni in Ucraina e i deboli riscontri arrivati dagli ordini industriali tedeschi. Il cross euro/dollaro si è spinto fino a un minimo a 1,3349, nuovo livello più basso dal novembre 2013.
In particolare il mercato sta guardando con crescente apprensione alle mosse della Russia: secondo gli ultimi aggiornamenti Putin avrebbe raddoppiato il numero di uomini presenti al confine con l’Ucraina; aumento delle truppe che potrebbe presagire un’invasione. La Russia intanto ha chiesto un intervento dell’Onu per scongiurare una crisi umanitaria in Ucraina orientale.
Sul fronte macro invece gli ordini di fabbrica in Germania questa mattina hanno evidenziato un calo su base mensile del 3,2% a giugno rispetto alla flessione dell’1,6% della precedente rilevazione (dato rivisto da -1,7%). Le attese erano per una crescita dello 0,9%.
Buone invece le nuove indicazioni arrivate ieri da oltreoceano con l’Ism non manifatturiero schizzato ai massimi dal dicembre 2005 che ha tornato ad alimentare le attese per un possibile rialzo anticipato dei tassi da parte della Federal Reserve. Il presidente della Federal Reserve Bank di Dallas, Richard Fisher, ha detto ieri che gli altri membri del Federal Open Market Committee stanno diventando più “falchi” alla luce degli ultimi positivi riscontri macro.