Notizie Notizie Italia Tutti vogliono vestire Valentino, lievitano i valori ipotizzati per un rilancio

Tutti vogliono vestire Valentino, lievitano i valori ipotizzati per un rilancio

17 Maggio 2007 12:39

Per vedere la prossima mossa ufficiale di Carlyle nell’affaire Valentino occorrerà attendere, ma un’evoluzione non è da escludere, almeno stando ai contenuti della nota emessa dal gruppo di private equity nella quale il fondo ha escluso per ora qualsiasi decisione riguardo a una possibile offerta pubblica di acquisto sulle azioni della società di Valdagno. Carlyle infatti “non esclude di poter valutare eventuali opportunità che il mercato potrà offrire”. E il mercato stesso ha letto la nota come una promessa. Il titolo è giunto in scia alla comunicazione a toccare il record storico intraday di 37,37 euro, con un rialzo di oltre il 5,5%, lasciando trasparire che per parte del mercato l’interesse su Valentino potrà accendere una corsa al rilancio a valori ben superiori a quelli finora ipotizzati.


Prima ancora che in mattinata si diffondesse sul mercato l’indiscrezione di un’Opa di Carlyle su Valentino a 36 euro, l’eventualità di una reazione del gruppo guidato in Italia da Marco De Benedetti faceva parte dello scenario proposto dagli analisti.  L’acquisizione annunciata ieri da parte di un altro fondo di private equity, Permira, del 29,6% della società cui fa capo l’omonima firma ha aperto infatti numerose possibilità di sviluppo della situazione.


Innanzitutto Permira potrebbe procedere ad accrescere la propria quota. Il fondo si è detto infatti ad aumentare la propria quota anche tramite il lancio di un’Opa che avverrebbe a valori comunque non superiori a quelli offerti a Icg (35 euro più il dividendo di 65 centesimi). Una seconda possibilità è quella invece di un’offerta di Carlyle. Il successo di un’operazione di questo tipo non potrà però prescindere da accordi preliminari con i maggiori azionisti privati di Valentino. In primo luogo quella Canova Partecipazioni, la società controllata dal presidente di Valentino, Antonio Favrin, e da Dario Segre, che con il 19,75% del capitale è il secondo maggior azionista. Le probabilità di un’evoluzione di questo tipo secondo Euromobiliare, per la quali un accordo potrebbe essere tentato anche con i membri della famiglia Marzotto che detengono un altro 20% di Valentino ( (Tidus Srl, che raccoglie le quote di Stefano, Luca Gaetano e Nicolò Marzotto ha il 12,42%), si attesterebbero al 70%. Una terza opzione considerata fattibile dagli analisti è quella di un rilancio a due, ossia di un’offerta portata congiuntamente da Carlyle e Canova.