Turchia: Erdogan vuole tassi più bassi, lira venduta sul Forex

La lira turca rimane sotto pressione sui mercati valutari. Contro euro e contro dollaro perde quasi un punto percentuale a metà pomeriggio dopo le dichiarazioni del presidente Erdogan sulle scelte di politica monetaria della Banca centrale. Non è la prima volta che Erdogan esprime il suo disappunto nei confronti del governatore Erdem Basci, criticato ieri anche dal primo ministro Ahmet Davutoglu. 

Secondo i due esponenti politici la riduzione dei tassi di interesse operata dalla Banca centrale martedì avrebbe dovuto essere più pesante, per rispondere alle condizioni dell’economia turca. Nella riunione di ieri il tasso di riferimento è stato abbassato al 7,50% dal 7,75% precedente, i tassi a un anno sono stati portati a 10,75% da 11,25% e quelli overnight al 7,25% dal 7,50% precedente. 

Un ritocco limitato con cui il governatore Basci cerca di affermare l’indipendenza della Banca centrale. Il Comitato di politica monetaria ha giustificato il limitato ritocco con migliori prospettive economiche dell’economia domestica e l’abbassamento dell’inflazione, peraltro prevista in calo sulla misura “core” anche nei prossimi mesi. 

Visione divergente da quella di Erdogan che, secondo quanto riportato dalle agenzie giudica le scelte della Banca centrale “non adatte all’economia” e si domanda se l’Istituto centrale “sia influenzato dall’esterno”. 

Graficamente il cambio tra dollaro Usa e lira turca propone un ritorno sui massimi storici, recentemente segnati a 2,5161. Attualmente la lira scambia poco sotto questi livelli, a 2,4914 e i mercati sembrano attribuire più “forza contrattuale” a Erdogan che al numero uno della Banca centrale. La pressione per nuovi tagli nei tassi di interesse e la contemporanea attesa di un rialzo da parte della Federal Reserve nel corso dell’anno, rendono probabile una prosecuzione del movimento di indebolimento della lira turca contro il dollaro.