Trump non fa paura ai mercati: indici europei in rialzo, recuperano le banche
La paura nei confronti del “ciclone Trump” sembra esser stata già metabolizzata dai mercati europei che tutto sommato hanno passato quasi indenni l’elezione a presidente degli Usa del magnate americano. Il cambio di direzione è stato innescato ieri dal recupero degli indici americani che dopo un’apertura interlocutoria si sono portati in territorio positivo andando a chiudere con rialzi superiori al punto percentuale. Il ghiotto assist fornito da Wall Street è stato colto al volo dalle piazze asiatiche, con Tokyo che ha messo a segno un poderoso +6,72% andando a recuperare lo scivolone di ieri. Riparte così il FTSE Mib che stamattina sin dalle prime battute si è riportato sopra i 17mila punti.
In forte recupero rispetto a ieri il settore bancario, forse l’unico comparto ad aver veramente sofferto l’ascesa del Tycoon alla Casa Bianca, e quello assicurativo che a Piazza Affari coglie l’assist fornito da Generali Assicurazioni che ha rilanciato sui target di redditività per il 2016.
In questo quadro i titoli degli istituti europei registrano le migliori performance, a partire dalla Germania dove Deutsche Bank guadagna il 5% a 14,03 euro e Commerzbank porta a casa il 5,56% a 6,75 euro. A Milano riflettori puntati su UniCredit che al momento passa di mano a 2,34 euro in rialzo del 5%. L’istituto di Piazza Gae Aulenti snocciolerà in giornata i risultati del terzo trimestre 2016. Secondo il consensus raccolto da Bloomberg la banca italiana dovrebbe riportare ricavi per 5,37 miliardi di euro, mentre l’utile netto è visto in lieve calo a 463 milioni di euro. Ma oggi è anche il giorno in cui si deciderà il futuro di Pioneer in quanto è prevista la scadenza del termine per la presentazione di offerte vincolanti per l’acquisto del colosso di asset management.
Sul tavolo degli advisor JP Morgan e Morgan Stanley dovrebbero transitare cinque offerte: quella presentata da Amundi, quella di Ameriprise Financial, la proposta avanzata dal consorzio composto da Poste, Cdp e Anima, e le ultime arrivate dall’australiana Macquarie e da Aberdeen Asset Management.