Tria: conti pubblici sotto totale controllo. Mercato fiuta margine per ricucire rapporti con UE, rally dei Btp
Niente panico sui mercati all’arrivo della bocciatura della legge di bilancio da parte dell’Ue che come da attese ha preannunciato il possibile avvio di una procedura di infrazione a causa della violazione della regola del debito. Gli investitori avevano già assorbito nei giorni scorsi l’eventualità di una bocciatura e dagli scambi di battute odierni emerge la presenza di margini di dialogo tra Italia e Ue. In avvio di giornata si era diffusa anche l’ipotesi di un governo più incline a valutare delle concessioni all’Ue, fermo restando il target di deficit al 2,4%.
Lo spread (close 311 pb) ha confermato l’intonazione positiva di giornata, in deciso restringimento, mentre Piazza Affari ha chiuso in volata con le banche in prima fila. Sponda anche dal recupero di Wall Street.
La Commissione europea ha bocciato la manovra M5S-Lega e rende noto anche che la procedura di infrazione è giustificata, a causa della violazione della regola del debito. L’annuncio è arrivato poco dopo mezzogiorno e il vice premier Matteo Salvini ha controbattuto dicendo che l’Italia risponderà “educatamente”.
Il ministro Tria ha invece rimarcato che “drammatizzare dissenso tra Italia e Ue danneggia economia Italia e di conseguenza tutta l’Europa”. Le notizie in arrivo da Bruxelles non hanno fermato la risalita dei Btp con lo spread in calo soprattutto sulla prospettiva di un governo più aperto a dialogare con l’UE per trovare un compromesso. “Con rammarico prendiamo atto che la Commissione non ha ritenuto di condividere le ragioni del bilancio programmatico italiano – argomenta Tria – Restiamo convinti che esso assicuri il totale controllo dei nostri conti pubblici nei limiti della moderata politica espansiva resa necessaria dal rallentamento dell’economia europea ed italiana che noi vogliamo contrastare. Siamo altresì convinti che garantisca in ogni caso anche l’obiettivo della riduzione del rapporto debito-pil più volte ribadito dal Governo”.
In giornata sono arrivati anche i tagli delle stime sull’Italia da parte di Istat e Ocse. In particolare l’Istat rimarca come ogni 100 pb di spread in più pesano negativamente dello 0,7% sul Pil su base annua.
Il presidente di Confindustria, Vincenzo Boccia, vede ancora margini per rivedere la manovra. “Bisogna lavorare su piani di medio termine, riequilibrare la manovra in modo da stimolare di più la crescita perchè sulla crescita siamo debolissimi”.
+1,41% per il Ftse Mib, exploit di Banco BPM
L’indice Ftse Mib, scivolato ieri sui minimi annui, segna oggi un progresso dell’1,41% a quota 18.731 punti. Una spinta arriva dal settore bancario in ripresa grazie al restringimento dello spread in area 310 pb dopo che ieri aveva toccato nel corso della giornata un picco a 336 pb.
A Piazza Affari spicca oggi il rally di Banco Bpm salita del 7,6% con gli ultimi rumor circa il ritorno dell’ipotesi di nozze in vista tra l’istituto bancario e Cattolica. Il dossier, dice Il Sole 24 Ore, sarebbe da qualche mese sul tavolo di diverse banche d’affari. Il principale motivo che avrebbe spinto i banchieri a riproporre il progetto di una fusione, già avanzato negli anni scorsi e poi archiviato, sarebbe la mancanza nella regione Veneto di un punto di riferimento nel settore creditizio considerando il vuoto lasciato dal crac della Popolare di Vicenza e di Veneto banca. Banco Bpm e Cattolica hanno già un’intesa di bancassurance e vantano anche un azionista in comune, ossia la Fondazione Cariverona che è socia al 3,43% del gruppo assicurativo e con lo 0,5% dell’istituto e che potrebbe vedere con favore una simile ipotesi.
Progresso vicino all’1% per Generali che questa mattina ha presentato i target del nuovo piano. Il gruppo assicurativo di Trieste “si impegna a realizzare una crescita degli utili per azione, con un target del tasso annuo composto di crescita compreso tra il 6% e l’8%, per il periodo 2018-2021”.
Corposo recupero per Stm (+4,75%) che beneficia del rimbalzo del settore hi-tech dopo i forti cali delle ultime sedute che avevano portato i titoli FAANG (Facebook, Amazon, Apple, Netflix e Google) in mercato orso (calo di oltre il 20% dal record testato nelle ultime 52 settimane).