Treasury di nuovo sotto stress, forti vendite su parte breve della curva. Rischio Weidmann sul BTP

Accantonato il ponte festivo per gli Usa, gli investitori tornano all’attacco mettendo nuovamente nel mirino i Treasury. L’obbligazionario in generale rimane sotto pressione con rendimenti in crescita anche per i governativi core e periferici dell’area euro dopo che ieri l’Eurogruppo ha sostenuto la scelta dello spagnolo De Guindos per la poltrona di vice presidente della Bce. Una scelta gradita soprattutto alla Germania e che sembra aprire la strada alla candidatura del tedesco Jens Weidman come più papabile successore di Mario Draghi (mandato in scadenza a ottobre 2019).
L’attenzione degli investitori è rivolta oggi agli Stati Uniti che oggi vedrà il Tesoro effettuare la prima asta settimanale con 151 miliardi di dollari di bond a breve termine (2 anni). In generale la settimana vedrà l’offerta di 258 Mld$ tra Treasury e T-Bills e l’andamento di queste aste fornirà un quadro più chiaro di quanto i rendimenti obbligazionari possano salire ulteriormente.
Biennale Usa rende il 2,24%, massimi dal 2008
Il rendimento del Treasury decennale è tornato nei pressi dei massimi a oltre 4 anni in area 2,92%, mentre si segnalano vendite più consistenti nel tratto breve della curva dei tassi con il biennale Usa al 2,24%, top dal lontano 2008.
“Difficile diventare strutturalmente costruttivi sui tassi US, vista l’aria che tira sul ciclo, i prezzi, e su deficit pubblico – argomenta Giuseppe Sersale, Strategist di Anthilia Capital Partners Sgr – ma probabilmente attendersi una prosecuzione del rialzo su questo ritmo, senza un consolidamento che riduca anche un po’ l’enorme corto accumulato dagli operatori, è un po’ eccessivo”.
Da seguire in settimana anche le minute Fed che verranno diffuse domani sera e i vari discorsi di esponenti della Federal Reserve (William Dudley, Raphael Bostic, Loretta Mester).
Spread BTP/Bund si allarga tra rischio Weidmann e avvicinarsi elezioni
In Europa i rendimenti dei bund tedeschi a 10 anni sono aumentati in area 0,75%, mentre il BTP decennale staziona a 2,05% con spread Btp/Bund a cavallo di quota 130 pd. Differenziale di rendimento in leggero allargamento complici da un lato le novità sul fronte Bce con lo spauracchio di un futuro presidente “falco” come sarebbe Weidmann e dall’altro l’avvicinarsi dell’appuntamento con le elezioni italiane del 4 marzo.