Tornano gli acquisti sullo yen, seduta di consolidamento per l’eurodollaro

Giornata all’insegna delle ricoperture sulla divisa nipponica. In attesa del via libera agli aiuti a Atene e di novità dal fronte fiscal cliff, gli operatori tornano a acquistare la divisa nipponica dopo il selloff delle ultime sedute. Il Liberal Democratic Party, il principale candidato alla vittoria nelle prossime elezioni, ha già fatto sapere di voler raggiungere un accordo con la Bank of Japan per fissare l’obiettivo di inflazione al 2%, il doppio rispetto all’attuale target, e di avere intenzione di rivedere la legge che regola i rapporti tra esecutivo e Banca centrale.
Dopo i massimi da sette mesi, il cambio tra il dollaro e la moneta del Sol Levante scende a 82,094 yen, quasi lo 0,4% in meno rispetto al dato precedente, mentre nel cross con la moneta unica arretra di mezzo punto percentuale a 106,39 yen. Seduta di sostanziale consolidamento invece per l’eurodollaro, che in attesa dell’Eurogruppo scambia a 1,2963.
“Per sostenere la reazione partita dai bottom del 13 novembre -rileva Filippo Diodovich, analista di IG- servirà il superamento delle resistenze comprese tra 1,299 e 1,30, area di transito della trendline ribassista partita dai picchi di maggio, oltre alle quali si getterebbero le basi per un’ascesa verso gli obiettivi situati a 1,3021, picco del 31 ottobre, e più in alto a 1,3140 e 1,3172”.
“Indicazioni negative -continua l’esperto- giungeranno invece con il cedimento del supporto a 1,2913, primo dei ritracciamenti di Fibonacci del rialzo messo a segno dai bottom del 13 novembre, preludio a una probabile flessione fino a 1,2876 e 1,2865”.
Dalle elezioni in Catalogna non è arrivata l’investitura plebiscitaria che si attendeva il governatore Artur Mas, questo nonostante la crescita dei partiti indipendentisti sia stata netta, da meno del 25 al 45%. Nel complesso però, il partito centrista di Mas ha perso 12 seggi, da 62 a 50, mentre gli spagnolisti, favorevoli al legame con Madrid, passano da 21 a 28 seggi.