E’ tempo di risanare i conti per l’Italia: ecco come Moody’s prospetta una nuova primavera
E’ tempo di risanare i conti per la Cenerentola d’Europa. Per far sbocciare il miracolo italiano la sfida per Roma è una sola: quella di riportare il debito pubblico su un sentiero di riduzione. E’ questo il monito lanciato oggi da Moody’s. Si tratta di un’impresa non semplice, che comunque per gli esperti dell’agenzia internazionale di rating vede il Bel paese più attrezzato rispetto al resto dell’Unione europea per il match da disputare sul fronte dei conti pubblici.
In particolare Alexander Kockerbeck, vicepresidente e senior credit officer di Moody’s, specifica che “il contesto di bassa crescita che caratterizza i paesi europei renderà più arduo per l’Italia riportare il debito pubblico su un sentiero di riduzione”. “Tuttavia – osserva l’esperto – l’aggiustamento di bilancio necessario qui sarà più contenuto che in molti altri paesi europei, dove saranno necessarie misure molto dure”.
Il documento, che non costituisce un’azione di rating, traccia un paragone tra l’Italia e gli altri paesi europei all’uscita dalla crisi, indica i fattori chiave per l’evoluzione futura del merito di credito di Roma e prospetta tra le righe anche una possibile “promozione” in salsa tricolore. “Se l’Italia imboccherà un percorso virtuoso di riduzione del debito pubblico e degli interessi da pagare, soddisferà un prerequisito essenziale per rivedere al rialzo il rating sulle obbligazioni governative italiane”, specifica Kockerbeck, che valuta a bocce ferme la Repubblica italiana Aa2 con outlook stabile.
A suo avviso alcune recenti iniziative governative in termini di risparmio ed efficienza indicano che c’è “spazio di manovra” per ulteriori risparmi ed incrementi d’efficienza. Volendo mettere nero su bianco, l’Italia può conseguire “un tasso di crescita reale del Pil di circa l’1% nel 2010 e l’1,5% nel 2011”. E non solo. Anche il rapporto debito/pil é visto in ascesa di 14,3 punti percentuali tra il 2007 e il 2011, dal 103,5% al 117,8%. Numeri che disegnano una situazione molto decisamente migliore dell’esplosione prevista per l’Irlanda (+71,1 punti), la Grecia (39,9 punti), la Spagna (37,8 punti) e il Portogallo (+27,5 punti).
“Di recente, su un arco temporale di oltre 10 anni, l’Italia è riuscita a invertire e quindi stabilizzare il debito pubblico in rapporto al Pil”, ricorda Kockerbeck. “Di conseguenza – conclude l’esperto di Moody’s – riteniamo che l’entità dello sforzo richiesto al Paese per tenere sotto controllo il debito pubblico complessivo, e i costi del suo finanziamento, sia relativamente moderata rispetto ad altri paesi Ue e non incompatibile con i trascorsi storici”.