Notizie Notizie Italia Telecom: soci italiani, prelazione Telefonica sara’ postergata

Telecom: soci italiani, prelazione Telefonica sara’ postergata

2 Maggio 2007 08:00

Il 30 aprile scorso la Consob aveva chiesto a Assicurazioni Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Sintonia, ovvero ai soci italiani di Telco, il nuovo nome che prenderà Olimpia dopo l’entrata in grande stile nel capitale della cordata di azionisti nostrani più la spagnola Telefonica, di fornire in tempi brevi ulteriori informazioni al mercato sull’ingresso nell’azionariato della cassaforte che controlla il 18% di Telecom Italia. La motivazione era essenzialmente quella di assicurare al mercato parità e completezza di informazione. E i chiarimenti non sono tardati ad arrivare. Questa mattina infatti, prima dell’apertura dei mercati azionari, Assicurazioni Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Sintonia, tramite una nota congiunta, hanno precisato i termini dell’accordo sulla principale compagnia telefonica del nostro Paese.


Hanno così ribadito che il diritto di prelazione a favore della compagnia di tlc iberica sulle azioni di Telco possedute dai soci italiani sarà “postergato a quello spettante a questi ultimi”. Inoltre, i soci italiani, “prima che Telefonica possa esercitare la prelazione, potranno indicare nuovi primari investitori, sempre italiani, per i quali è previsto il gradimento di Telefonica”. E’ anche previsto un particolare meccanismo di uscita per gli spagnoli: qualora Telecom Italia intendesse effettuare disinvestimenti esteri di valore eccedente i quattro miliardi di euro o volesse stringere alleanze strategiche di rilievo con operatori nel campo delle telecomunicazioni, Telefonica, se dissenziente, avrà diritto di uscire dalla compagine di Telco per mezzo di una apposita scissione.


I soci nostrani della cordata confermano poi che la governance di Telco sarà articolata secondo criteri di proporzionalità sulla base di maggioranze qualificate. In particolare relativamente a operazioni di particolare rilievo, tra cui quelle suscettibili di modificare l’assetto azionario come scissioni, fusioni e aumenti di capitale riservati, qualora le maggioranze qualificate non fossero raggiunte, si determinerà una situazione di “stallo” e le relative deliberazioni potranno essere assunte a maggioranza, fatto salvo il diritto dei soci dissenzienti di uscire dalla compagine azionaria di Telco a mezzo di apposita scissione. E’ anche previsto un quorum qualificato per la determinazione della politica dei dividendi di Telco (e non del gruppo Telecom Italia), il cui mancato raggiungimento non darà tuttavia luogo a una situazione di stallo.


Generali, Intesa Sanpaolo, Mediobanca e Sintonia confermano inoltre che il prezzo per l’intero capitale di Olimpia, indicato in 4,1 miliardi di euro, è provvisorio dovendosi tenere conto della posizione finanziaria netta della cassaforte che ha in mano il 18% di Telecom alla data di perfezionamento dell’operazione che avverrà a valle delle autorizzazioni e approvazioni delle autorità competenti. Infine, in merito al capitale di Telco post operazione, i soci italiani ribadiscono che Assicurazioni Generali possiederà il 28,1%, Intesa Sanpaolo il 10,6%, Mediobanca il 10,6%, Sintonia l’8,4% e Telefonica il 42,3%. I patti parasociali saranno pubblicati nei tempi previsti dalla normativa.

 

Intanto, all’interno dell’S&P/Mib40 di Piazza Affari il titolo Telecom Italia dopo circa un’ora dalla partenza delle negoziazioni prende lo 0,59%, attestandosi a 2,23 euro. Pirelli cede invece sul terreno lo 0,30% andandosi a posizionare a quota 0,9165 euro.