Telecom Italia: piano strategico 2014-2016, vendita Telecom Argentina e investimenti per 9 miliardi

Il piano strategico 2014-2016 di Telecom Italia include investimenti innovativi per l’Italia per 3,4 miliardi, la vendita di Telecom Argentina, emissione (già conclusa) di un bond convertibile da 1,3 miliardi, valorizzazione delle torri in Italia e in Brasile e dei multiplex di Telecom Italia Media e archiviazione dello scorporo sulla rete. Questo il frutto della riunione fiume di ieri del Cda di Telecom Italia che ha contestualmente approvato i conti trimestrali del gruppo.
Investimenti e guidance
Il piano targato Marco Patuano, amministratore delegato del gruppo, prevede investimenti per circa 9 miliardi di euro nei tre anni, di cui ben 3,4 miliardi di euro dedicati esclusivamente alle tecnologie di ultima generazione: 1,8 miliardi di euro per lo sviluppo dell’Ultrabroadband fissa con l’utilizzo della fibra ottica per il segmento dell’accesso; 900 milioni di euro per l’Ultrabroadband mobile; 700 milioni di euro circa per la realizzazione di nuovi data center dedicati allo sviluppo del Cloud computing e connessioni in fibra internazionali. In Brasile, in particolare, Telecom Italia continuerà a valorizzare la componente tradizionale basata sulla Voce, accelerando al contempo sul segmento Dati attraverso lo sviluppo delle infrastrutture 3G e 4G. I capex sull’arco di piano saranno superiori a 11 miliardi di reais.
I target finanziari prevedono ricavi e margine operativo lordo (Ebitda) stabili, capex cumulati inferiori a 14 miliardi di euro e un rapporto posizione finanziaria netta rettificata su Ebitda Reported di 2,1 volte al 2016 (include rafforzamento equity per oltre 1 miliardo di euro).
Rete di accesso e vendita Telecom Argentina
A fronte di questo piano che prevede un aumento degli investimenti nelle reti di nuova generazione, con una copertura finanziaria che sarà garantita senza l’intervento di terzi coinvestitori, il Cda di Telecom Italia ha deciso di confermare il progetto di separazione volontaria della rete di accesso dando priorità alla realizzazione del modello di “Equivalence of Input” (EoI), attraverso la Separazione funzionale, con particolare riferimento all’offerta dei servizi di Unbundling del Local Loop (ULL) e Virtual Unbundling Local Access (VULA) per le reti di nuova generazione basate su architetture FTTCab e FTTH. In tal modo la società continuerà a rappresentare una best practice europea in materia di equivalence. L’opportunità di un’eventuale operazione di societarizzazione sarà valutata all’esito del consolidamento del quadro regolamentare, nazionale ed europeo, e alla luce di concrete manifestazioni di interesse di investitori per l’ingresso nel capitale della nuova entità. Su queste nuove basi, continuerà il confronto con l’Autorità nazionale di regolamentazione.
Il Cda ha ricevuto un’offerta per la partecipazione diretta e indiretta detenuta dal gruppo in Telecom Argentina. Il Consiglio l’ha esaminata e ha conferito al management il mandato di finalizzare l’operazione alle condizioni che ritenga siano nel migliore interesse della società.
Telecom Italia ha quindi annunciato questa mattina che il collocamento del prestito obbligazionario subordinato equity-linked a tasso fisso per 1.300 euro milioni a conversione obbligatoria con scadenza novembre 2016 in azioni ordinarie emesso da Telecom Italia Finance e garantito da Telecom Italia è stato completato. Le obbligazioni convertende ordinarie pagheranno una cedola annuale a tasso fisso annuo pari al 6,125% e saranno fissate ad un prezzo iniziale massimo di conversione pari al 122,5% del minimo prezzo di conversione di queste. Il minimo prezzo di conversione sarà annunciato dopo la chiusura degli scambi su Borsa Italiana venerdì 8 novembre. La data di regolamento è prevista per il 15 novembre. Il collocamento è rivolto esclusivamente a investitori qualificati.
A breve convocazione assemblea
Il consiglio di amministrazione ha esaminato la richiesta di convocazione dell’assemblea presentata dal socio Findim Group, dando mandato per una celere convocazione degli azionisti per la discussione della proposta di revoca della maggioranza dei Consiglieri in carica.