Notizie Notizie Italia Telecom Italia: Luciani lascia Tim Brasil, aumento di Telco per 600 milioni di euro

Telecom Italia: Luciani lascia Tim Brasil, aumento di Telco per 600 milioni di euro

4 Maggio 2012 08:54
E’ divorzio tra il manager Luca Luciani e Tim Brasil. L’amministratore delegato della controllata carioca di Telecom Italia lascia la carica dopo aver risollevato la società con una serie di risultati record che hanno sostenuto i bilanci della casa madre.
 
Alla guida della divisione brasiliano dal 2008, Luciani ha rassegnato le proprie dimissioni dopo gli scandali legati all’inchiesta sulle sim truccate. Il top manager italiano tra il 2005 e il 2007 avrebbe infatti organizzato assieme a Riccardo Ruggiero e Massimo Castelli un meccanismo per gonfiare il numero delle sim card e quindi aumentare in modo fittizio il volume della clientela. Lo stesso artificio poi Luciani lo avrebbe replicato nel mercato brasiliano, nel quale ad oggi ci sarebbe una sopravvalutazione dei clienti del 20%.
 
La stampa nazionale riferisce che la decisione sull’uscita dell’Ad sarebbe stata presa dal Consiglio di amministrazione di Telecom a maggioranza. Unico voto contrario sarebbe stato quello di Generali. Ora l’incarico ad interim  dovrebbe essere assegnato ad Andrea  Mangoni, direttore finanziario di Telecom.
 
Nel frattempo i soci della holding Telco hanno comunicato la loro disponibilità ad un aumento di capitale da 600 milioni di euro e un nuovo bond da 1,75 miliardi. In particolare, Mediobanca  e Intesa Sanpaolo (entrambe all’11,6%) dovranno sborsare 70 milioni ciascuna per l’aumento e 200 milioni per il bond (più una parte degli 1,05 miliardi di credito concessi alla finanziaria), Telefonica (al 46,2%) sottoscriverà 280 milioni per la ricapitalizzazione e intorno agli 800 milioni per l’obbligazione e Generali (al 30,2%) sborserà 180 milioni per l’aumento e circa 530 milioni per il bond. Decisa inoltre una svalutazione della partecipazione in Telecom a 1,5 miliardi di euro.
 
Male il titolo sulla borsa di Milano dove segna un ribasso dell’1,59% a 0,836 euro.