Telecom Italia: giorni decisivi per la scissione di Telco, analisti prevedono controllo instabile
Saranno giorni decisivi per il futuro di Telecom Italia. Dal 15 al 30 giugno si apre infatti la prima finestra disponibile per lo scioglimento di Telco, la holding che controlla con il 22,4% il gruppo delle telecomunicazioni. Generali ha deciso: il Cda del Leone ha dato mandato all’Ad Mario Greco per sfruttare la finestra di giugno e uscire così da Telco. Al termine del processo la compagnia assicurativa avrà in mano il 4,3% di Telecom Italia, con 475 milioni di debiti, seguita da Mediobanca e Intesa SanPaolo con entrambe l’1,6% (179 milioni di debiti a testa).
Il primo azionista sarà Telefonica, che oggi detiene il 66,6% di Telco, e a scissione avvenuta possederà il 14,7% di Telecom Italia e 1,6 miliardi di euro di debiti. Le prossime mosse degli spagnoli sono però ancora tutte da decifrare dopo che il Cade, l’Antitrust brasiliano, ha imposto a Telefonica di scegliere tra la partecipazione in Telecom Italia e il 100% della brasiliana Vivo. A Piazza Affari l’azione del gruppo tlc mostra un progresso dello 0,60% a 0,998 euro, mentre Generali avanza dello 0,30% a 16,76 euro.
Anche Mediobanca e Intesa hanno fatto capire la loro intenzione di abbandonare Telco, senza però precisare la tempistica e lasciando aperte le porte per la seconda finestra di uscita in calendario tra l’1 e il 15 febbraio 2015. “La struttura di controllo di Telecom Italia dovrebbe rimanere instabile nei prossimi 6-18 mesi”, commentano gli analisti di Ubs che confermano il giudizio di vendere il titolo Telecom con target a 0,55 euro.
Di contro per gli esperti di Equita “lo scioglimento del patto Telco è da tempo un catalyst positivo per Telecom Italia. Riteniamo che l’evento incrementi l’appeal speculativo anche in funzione del controllo instabile post scissione”. La sim milanese ribadisce quindi la raccomandazione d’acquisto sul titolo Telecom con target price fissato a 1,05 euro.