Notizie Sul valutario domina la cautela

Sul valutario domina la cautela

6 Novembre 2012 15:24

Seduta all’insegna della prudenza sul mercato valutario. Gli operatori preferiscono non sbilanciarsi in vista dei risultati delle elezioni statunitensi: la riconferma di Obama (che al momento rappresenta l’ipotesi più probabile) dovrebbe spingere al ribasso il biglietto verde mentre l’affermazione di Romney, che si è più volte detto a favore di politiche monetarie più restrittive, è destinata a favorire l’apprezzamento del greenback.

“La vittoria di Romney potrebbe mettere a repentaglio il supporto cui la Fed ci ha abituato mentre quella di Obama renderebbe la soluzione del fiscal cliff più complicata perpetuando il muro contro muro di uno scenario politico diviso”, si legge nel Weekly FX Research preparato dagli analisti di JW Partners.

Attualmente per acquistare un euro sono necessari 1,2804 dollari mentre il cambio con lo yen si attesta in quota 102,7. “L’area di supporto -continua il Weekly FX Research- individuata da tempo tra 1,2829 (media 200 giorni) e 1,2745 (fibonacci 38.2% della salita) è ora chiaramente sotto pressione”. “La price action dei prossimi giorni ci darà maggiori informazioni per capire se si tratta di ‘noise’ dovuto a chiusura di posizioni in vista delle elezioni americane o di una genuina ripresa del trend ribassista della prima metà dell’anno”.

Sostanzialmente stabile anche il dollaro/yen, che dopo esser sceso sotto quota 80 a 79,95 scambia a 80,23. “Raggiunto e superato il target posto in area 80,60, -rilevano gli analisti di Fxcm- il cambio ha ritracciato e si è portato nuovamente sulla soglia di 80. Questa notte peraltro il ribasso è stato approfondito, insistendo proprio sulla soglia psicologica nonché supporto statico. Equidistanti e molto chiari qui i supporti successivi, posti rispettivamente a 79,65 e 79,30”.

L’attuale stallo del mercato è destinato a durare poco. Dopo la pubblicazione, nel corso della seduta asiatica, dei primi exit poll, il focus degli operatori si sposterà su Atene dove il Parlamento è chiamato a approvare il nuovo pacchetto di austerità da 13,5 miliardi di dollari che l’esecutivo ha concordato con la troika.