STMicro: spin-off memorie flash, operazione buona ma non determinante
Si stupisce Merrill Lynch, per la reazione non certo brillante dei prezzi a fronte di un accordo “importante e che potrebbe aggiungere un paio di euro a un fair value indicato a 16,9 euro dagli analisti”. Un parere che ripercorre ciò che Jp Morgan aveva espresso in marzo all’interno di uno studio che ipotizzava il deconsolidamento della divisione delle memorie flash, stimando in questo caso un valore per il titolo ST “fino a 20 euro”. E sempre Merrill Lynch, il 18 maggio ipotizzava la nascità, a seguito dell’operazione, “di opportunità di leverage buy out per i restanti business”. Secondo la ricerca di Merrill Lynch effettuata su stime del leader di mercato nelle memorie flash Spansion, “Intel e ST insieme costituiscono il terzo operatore mondiale dell’industria dopo Spansion e Samsung”. Inoltre, concludeva il report, “la ridotta esposizione alle memorie flash avrebbe potuto tradursi in minori rischi per il cash flow in un aumento del margine operativo dal 6,2% al 7,7%”.
Operazione positiva anche per gli analisti di Euromobiliare in quanto “rappresenta la probabile soluzione per una divisione cronicamente in perdita” ma “pensavamo a una maggiore riduzione dell’esposizione verso le memorie flash”. Il giudizio è comunque confermato, buy con target price a 17,1 euro in crescita del 5% rispetto alla precedente indicazione. E anche per Goldman Sachs il peso rilevante (48,6%) detenuto da STM nella nuova entità non potrà non influire ancora sul conto economico della compagine italofrancese.
La pensano all’incirca allo stesso modo gli esperti di Citigroup che ribadiscono il loro “sell” sul titolo STMicro in quanto “il miglioramento del gross margin derivante dal deconsolidamento delle attività cedute è già incorporato negli attuali prezzi di Borsa” mentre gli analisti di Cazenove hanno addirittura tagliato ad underperform da in-line il loro giudizio.