Star resta italiana, i fratelli Fossati fanno dietrofront sulla vendita
La Star volta pagina. Dopo settimane di tira e molla, di indiscrezioni che si rincorrevano e di aste gestite "in casa" solo con la consulenza dello svizzero Nick Biase, i fratelli Fossati hanno detto stop: la società di famiglia non si vende più. I fratelli, non la vedova Fossati, che rimane in guerra con i cognati ma che per il momento è relegata alle carte bollate e alle contestazioni in tribunale. Sta di fatto che per il momento lo storico dado e i sughi pronti restano italiani; da domani anzi i Fossati puntano a ritornare ancor di più azienda. E dalla Svizzera dove ha sede la finanziaria del gruppo la Findim filtra la volontà di dedicarsi molto attivamente alla Star, elaborando un piano industriale, un nuovo progetto di sviluppo e la necessaria ristrutturazione; soprattutto, con gli investimenti che serviranno per ridare lustro al gruppo, ultimamente lasciato un po' languire e con il rafforzamento manageriale già previsto anche nei documenti preparatori alla cessione. Dunque anche l'ultima offerta - quella dei francesi di Eurazeo - è stata rispedita al mittente, nonostante voci non ufficiali parlino di una proposta vicina a 770 milioni di euro.