In un lunedì paziente per le Borse d’Europa, orfane di Wall Street che si è fermata per commemorare il Martin Luther King Day e tese alle novità che potrebbero arrivare da Bruxelles dove fra qualche ora i 17 ministri di Eurolandia si siederanno al tavolo della diplomazia per approntare una nuova strategia contro la crisi del debito sovrano, gli operatori di mercato si lasciano distrarre dai resoconti che la stampa inglese confeziona per la situazione politica italiana. Dalla sentenza della Corte al caso Ruby, per l’Italia tutto ciò rappresenta un’enorme vergogna, sottolinea dall’alto delle sue colonne color salmone il quotidiano britannico Financial Times che, in un editoriale intitolato Verdetto a Roma fa il punto sulle indagini giudiziarie nei confronti del premier Berlusconi e sulla parziale bocciatura del legittimo impedimento decisa dalla Consulta.
Secondo il quotidiano della City la Consulta ha fatto bene a bocciare parzialmente la legge sul legittimo impedimento in quanto trattasi di un affronto al principio dell’uguaglianza di fronte alla legge. Tuttavia, osserva il giornale, è una triste cifra della natura anomala della politica italiana il fatto che la decisione potrebbe lavorare a vantaggio di Berlusconi e a danno dell’Italia. Infatti, scrive il Ft, sul piano legale con la decisione della Corte per il premier cambia poco. Sul piano politico, invece, potrebbe in modo perverso fare il gioco di Berlusconi permettendogli di continuare a sostenere di essere vittima di una cospirazione dei giudici fino alle prossime elezioni, probabilmente in primavera. E, conclude il Ft, proprio in vista del voto l’Italia merita un onesto dibattito sulla serie di problemi da affrontare; ora invece, al Paese sarà offerta una nuova puntata di Berlusconi contro i giudici e l’Italia merita di meglio.
Sempre in Gran Bretagna, il Guardian si sofferma invece sul video diffuso ieri dal premier e titola Berlusconi nega le accuse a sfondo sessuale dichiarando di avere una relazione stabile. The Independent, in un ampio articolo intitolato Svelato l’harem di 14 donne di Berlusconi, osserva che il premier si è già ripreso da innumerevoli scandali, ma le ultime accuse potrebbero dimostrarsi disastrose. Ma anche fuori dalla Gran Bretagna, l’inchiesta sul premier è sotto i riflettori dei principali media stranieri.
In Germania, è il Frankfurter Allgemeine Zeitung a titolare Berlusconi e il fango, facendo un ampio resoconto dell’inchiesta sull’harem milanese del Cavaliere. Mentre in Spagna El Pais, in un articolo dal titolo La procuratrice più prestigiosa d’Italia minaccia Berlusconi, si sofferma su Ilda Boccassini, magistrato implacabile che ordinò l’arresto di Totò Riina. In Italia, sottolinea il quotidiano, di rado le verità extra-ufficiali alla fine coincidono con la verità giudiziaria. E, per sfortuna del Cavaliere, ciò accade abbastanza spesso quando nei paraggi c’è la Boccassini. Negli Stati Uniti, la notizia è in evidenza sulla versione online della Cnn che titola Berlusconi nega di aver mai pagato per fare sesso.
E, anche dall’altra parte del mondo, in India, il quotidiano Times of India si sofferma sul caso dell’harem di 14 giovani bellezze di Berlusconi svelato fuori Milano. Velo di silenzio invece sui media russi: a parte le agenzie di stampa, tv e giornali non hanno dato spazio al caso Ruby nè alla circostanza che il premier russo Vladimir Putin, in occasione di una sua visita lampo in Italia, fosse ospite di Berlusconi per una cena informale il 25 aprile ad Arcore, dove secondo la procura di Milano sarebbe stata presente anche una decina di giovani ragazze, tra cui la stessa Ruby. Tanta attenzione fa sbandare Mediaset. In Borsa a Milano le azioni della società di Cologno Monzese risentono delle vicende personali del fondatore, Silvio Berlusconi e cedono il 2,70% a 4,41 euro. Come osservano gli analisti di Equita, che confermano hold con target di 5,7 euro, la richiesta dal tribunale di Milano del rito abbreviato contro Berlusconi sul caso Ruby crea incertezza incidendo negativamente sulla performance del titolo, che tratta su multipli a sconto rispetto al settore. Sul PE Mediaset – notano gli esperti – tratta 11 volte contro le 14,5 volte del settore mentre lo yield 2010 è del 7% contro il 4,2%.
A contribuire a spingere al ribasso le azioni ci pensano anche gli analisti di Bank of America Merrill Lynch. Gli esperti della banca d’affari hanno tagliato la raccomandazione su Mediaset a underperform dal precedente neutral convinti che lo scenario per la televisione in Italia sia in divenire. Secondo la stampa il mercato pubblicitario nel mese di gennaio potrebbe soffrire delle lunghe vacanze natalizie ed essere in calo; in particolare a soffrirne potrebbe essere la carta stampata. Tuttavia questo non dovrebbe rappresentare un trend per l’anno in corso. Per BoFA invece la quota eccezionale del mezzo televisivo potrebbe essere erosa dai ricavi dell’online. Tant’è che il broker prevede che la crescita del mercato tv sarà quest’anno del 3,6% e del 3,4% negli anni 2011-2014. In particolare nella loro analisti gli esperti osservano come la crescita pubblicitaria per i canali core dovrebbe rallentare dal 4,5% del 2010 all’1,7% nel 2011 come risultato della perdita di audience a causa del passaggio dall’analogico alla frammentazione del digitale. La competizione sulla pay tv farà poi il resto.