Sprint dell’aussie dopo Rba, bene anche euro e sterlina
Giornata positiva per il dollaro australiano che si risolleva dai minimi a 8 mesi sul dollaro Usa e ha toccato un massimo intraday a 1,0252. Niente sorprese dall’Australia con la Reserve Bank of Australia che questa notte ha confermato i tassi di interesse a quota 3%. A sostenere l’aussie le indicazioni arrivate dal governatore dell’istituto, Glenn Stevens, che ha sottolineato che il picco di investimenti nel settore delle risorse di base si sta avvicinando, mentre c’è spazio per un rafforzamento della domanda negli altri settori e che “i tagli dei tassi precedenti stanno avendo alcuni degli effetti attesi”. La banca centrale lo scorso anno ha abbassato più volte per complessivi 125 punti base il costo del denaro. Steven ha inoltre ribadito che le prospettive di inflazione danno spazio per allentare ulteriormente la politica monetaria se si renderà necessario supportare la domanda.
Prima parte di giornata con quotazioni in rialzo anche per euro e sterlina sospinte dalla buona intonazione dei mercati e dai riscontri oltre le attese arrivati dagli indici Pmi servizi. Il cross euro/dollaro si è spinto questa mattina fino a 1,3075 subito dopo la diffusione dell’indice Pmi servizi dell’eurozona, con la lettura finale di febbraio che segnala un calo a 47,9 punti dai 48,6 del mese precedente ma sopra i 47,3 punti della prima lettura flash.
Ancora meglio fa la sterlina che si è spinta fino a un soffio da quota 1,52 (1,5198) rispetto al dollaro con un rialzo di quasi 2 figure rispetto ai minimi a cavallo di 1,50 di ieri mattina. A febbraio l’indice Pmi servizi della Gran Bretagna segnala un progresso a 51,8 punti dai 51,5 del mese precedente e sopra i 51 punti attesi dal consensus.