Notizie Notizie Mondo Spotify taglia ancora la forza lavoro

Spotify taglia ancora la forza lavoro

4 Dicembre 2023 12:07

Il gigante dell’audio streaming Spotify intende licenziare il 17% della forza lavoro, ovvero circa 1.500 dipendenti in una mossa volta ad accelerare la redditività. Proprio oggi l’amministratore delegato Daniel Ek ha annunciato i tagli di posti di lavoro. Si tratta della terza ondata di licenziamenti da inizio anno. Il titolo sale del 2,3% in seguito all’annuncio a 184,4 dollari per azione nel pre-market di Wall Street.

Spotify, gli sforzi per ridurre i costi

Nonostante gli sforzi per ridurre i costi, Ek ha affermato che Spotify sta ancora spendendo troppi soldi. La società di streaming audio è stata schiacciata dal rallentamento della crescita economica e dagli aumenti dei tassi di interesse che hanno reso più difficile finanziarsi.

“Spotify di domani deve essere definito attraverso un’instancabile intraprendenza nel modo in cui operiamo, innoviamo e affrontiamo i problemi”, afferma nella lettera allo staff Ek. “Essere snelli non è solo un’opzione ma una necessità.”

Spotify, come la gran parte delle società del comparto tecnologico, è cresciuta in termini di dimensione durante la pandemia, il numero di dipendenti ha raggiunto un totale di oltre 8.000 lavoratori. Dopo il periodo di crescita smisurata tante società tecnologiche hanno dovuto fare i conti con il periodo post-pandemia e un ambiente di tassi di interesse alti. Per la piattaforma di streaming di musica nel concreto ciò ha significato ridimensionare la scommessa di 1 miliardo di dollari sul podcasting, e un’ondata di licenziamenti nel 2023.

Perdite di 503 milioni di dollari

Nei primi nove mesi del 2023 Spotify ha registrato una perdita di 503 milioni di dollari e dunque sta cercando di bilanciare gli investimenti in aree emergenti come il crescente business pubblicitario. La piattaforma di streaming si è concentra anche sulla propria offerta di audiolibri, che al momento è disponibile solo per gli abbonati negli Stati Uniti.

L’anno scorso, durante il suo primo investor day da società pubblica, il ceo Ek ha rivelato degli obiettivi molto ambiziosi, ovvero che intende rendere Spotify la più grande società audio del mondo. Ek ha inoltre annunciato dei target di crescita ambiziosi: entrate pari a 100 miliardi di dollari entro il 2030. Ha affermato che la società prevede di raggiungere la redditività entro il 2024.

Nella lettera ai dipendenti, Ek ha affermato che i tagli sostanziali sono l’opzione migliore per raggiungere gli obiettivi dell’azienda e ha ringraziato i dipendenti licenziati per il loro contributo per la crescita dell’azienda.

“Per essere sinceri, molte persone intelligenti, talentuose e laboriose ci lasceranno”, si legge nella lettera. Il dipendente medio riceverà cinque mesi di indennità di fine rapporto. Una struttura più snella cambierà il modo in cui lavorano i dipendenti di Spotify e consentirà alla società di reinvestire i profitti in modo più strategico, ha affermato Ek.