S&P: i titoli greci sono “spazzatura”, l’euro viaggia ai minimi da un anno
La Grecia è sull’orlo del baratro. Ieri l’agenzia Standard & Poor’s ha declassato di tre livelli i titoli di Stato ellenici a junk, in pratica li ha definiti “spazzatura”. E il rendimento dei governativi decennali è schizzato oltre il 10%, il top dall’ingresso di Atene nella zona euro. Una situazione insostenibile che alimenta le paure di contagio, soprattutto dopo la decisione di S&P di abbassare di due gradini anche il rating del Portogallo a A-. La paura di default della Grecia ha colpito le Borse europee che ieri hanno bruciato 165 miliardi, mentre l’euro si conferma ai minimi da un anno nei confronti del biglietto verde (1,3180 dollari).
Resta ancora da sciogliere il nodo per attivare il pacchetto di aiuti da 45 miliardi messo a disposizione dall’Eurogruppo e dal Fondo monetario internazionale. In primis c’è da convincere la Germania, la più restia ad accelerare i prestiti. Questa mattina Jean-Claude Trichet, presidente della Bce, e Dominique Strauss-Kahn, direttore generale del Fmi, sono volati a Berlino per incontrare i leader del parlamento tedesco per affrontare la delicata questione del salvataggio della Grecia. A questo proposito, un vertice dei Paesi dell’Eurozona è già stato fissato “attorno al 10 maggio”. Lo ha confermato il presidente dell’Unione Europea, Herman Van Rompuy, aggiungendo anche che “i negoziati stanno andando avanti e sono a buon punto” e quindi “non c’è problema nella ristrutturazione del debito della Grecia”.
L’unica cosa certa è che il tempo stringe, visto che il 19 maggio Atene vedrà scadere 9 miliardi di debiti, una cifra che al momento non può onorare. Il Fondo monetario, secondo un articolo del Financial Times che cita alte fonti bancarie di Washington, potrebbe così sbloccare un aiuto finanziario supplementare di 10 miliardi di euro. L’impegno del Fmi salirebbe a 25 miliardi e in totale il pacchetto potrebbe raggiungere una somma compresa tra 80-100 miliardi.
Nel frattempo la Consob greca ha vietato per due anni le vendite allo scoperto alla Borsa di Atene. Ovvero non si potrà effettuare un’operazione finanziaria che consiste nella vendita, realizzata nei confronti di uno o più soggetti, di titoli non direttamente posseduti dal venditore. Nella capitale ellenica l’aria si fa sempre più pesante. I tagli al bilancio statale, imposti da Bruxelles e Washington, hanno spinto i sindacati a indire uno sciopero generale il prossimo 5 maggio.