Société Générale non teme la Fed. Ecco le valute emergenti su cui scommette
Scommettere sulle valute emergenti, a dispetto dei timori su un potenziale effetto negativo della Fed su questi asset finanziari. In un’intervista rilasciata a Bloomberg Jason Daw, responsabile della strategia forex nei mercati emergenti di Société Générale, afferma di intravedere buone opportunità su alcune monete dell’area che, a suo avviso, non saranno penalizzate dalle manovre restrittive sui tassi della Banca centrale Usa (il secondo rialzo dei tassi del 2017 è atteso proprio nella giornata di oggi).
Société Générale: niente paura, da Fed no grande impatto
Daw motiva il proprio ottimismo con l’approccio della Fed, che sta optando per strette monetarie graduali e costanti, senza prendere alla sprovvista i mercati. Di conseguenza, afferma l’esperto, le valute emergenti subiranno un impatto molto lieve e nel corso del prossimo trimestre le operazioni di carry trade continueranno a confermarsi una buona strategia.
Così Daw, in una nota recente:
“Le monete emergenti stanno seguendo il copione degli anni 2004-2007. Quel ciclo ci ha insegnato che le valute possono riportare buone performance anche quando le banche centrali iniziano – comunque lentamente e in modo graduale – a ridurre le loro politiche accomodanti, in uno scenario di reflazione sostenuto da dinamiche di crescita favorevoli”.
Société Générale è bullish soprattutto su queste valute
E, di fatto, la performance da inizio 2017 è stata positiva per la maggioranza delle valute emergenti scambiate contro il dollaro, soprattutto per il peso messicano, che è salito del 15%, ma anche per lo zloty polacco, la corona ceca, il rand del Sudafrica, il rublo e lo won della Corea del Sud.
A soffrire è stato invece il real brasiliano, che ha perso il 2% dall’inizio dell’anno, scontando il caos politico che ha investito il paese.
Société Générale è particolarmente bullish sul peso messicano, sul rand e sulla lira turca: ovvero, proprio su quelle valute su cui il consensus è al momento ribassista e l’interesse degli investitori è modesto. Sono proprio queste monete, per Daw, ad avere invece il “maggior potenziale”. La divisione di ricerca della banca consiglia al contempo di evitare il real brasiliano e il rublo ai livelli correnti.