Sette nuove adesioni alla Carta dell’Investimento Sostenibile
En plein per la Carta dell'Investimento Sostenibile e responsabile. Ieri sono arrivate le adesioni di altre sette associazioni: Ascosim, Assofiduciaria, Assoimmobiliare, Assoprevidenza, Assoreti, Assosim e Federimmobiliare. La Carta era già stata sottoscritta da Abi, Ania, Assogestioni, Aifi e FeBAF, la Federazione delle Banche, delle Assicurazioni e della Finanza cui aderiscono e che l'aveva promossa d'intesa con il Forum della Finanza Sostenibile.
I principi base del documento, rimarca una nota congiunta, sono investimenti socialmente responsabili, trasparenza, ottica di medio-lungo periodo. La Carta riconosce l'importanza per l'industria finanziaria dell'integrazione delle logiche che indirizzano le scelte delle istituzioni finanziarie con una prospettiva di sviluppo sostenibile, intesa come ricerca di un equilibrio tra le dimensioni sociali, economiche ed ambientali nelle scelte di investimento.
Nel dettaglio, i tre principi contenuti nella Carta sono:
1. Investimenti sostenibili e responsabili. La Carta confida che gli investitori istituzionali guardino con crescente attenzione alle variabili extrafinanziarie ambientali, sociali e di governance (Environmental, Social, Governance - ESG) così da assumerle come parte qualificante dell'analisi e dei processi di investimento per conto proprio e di terzi. Ciò è in linea con la nuova strategia della Commissione Europea, secondo cui gli investitori possono contribuire ad una più efficiente allocazione del capitale e ad un migliore raggiungimento degli obiettivi di investimento di lungo periodo prendendo adeguatamente in considerazione le informazioni extrafinanziarie e integrandole nelle loro decisioni di investimento.
2. Trasparenza. Le informazioni extrafinanziarie costituiscono un elemento di accountability che può contribuire ad incrementare la fiducia negli operatori. Nella Carta si confida pertanto che la disclosure di queste informazioni sia sempre più efficace e diffusa.
3. Ottica di medio-lungo periodo. L'obiettivo strategico della sostenibilità dello sviluppo - che non è solo necessario per il dopo crisi - impone un cambiamento culturale, che guardi anche agli effetti di medio-lungo termine delle scelte di investimento. Nella Carta si confida pertanto in una adeguata valorizzazione di questa prospettiva da parte degli intermediari, sia nella fase di allocazione dei propri patrimoni e dell'offerta di investimenti, sia in quella di definizione dei sistemi di incentivazione dei manager.