Selloff sul dollaro australiano, pesano parole del chairman
Seduta negativa per l’aussie. Segno meno per il cross tra la divisa australiana e il biglietto verde che nel corso del pomeriggio ha perso oltre una figura a seguito delle parole del governatore della Reserve Bank of Australia (Rba) Glenn Stevens.
Il chairman ha rilevato che le performance dell’economia australiana sarebbero migliori con un indebolimento della valuta locale che Stevens ha ipotizzato a 0,85 dollari statunitensi, livello toccato per l’ultima volta a luglio del 2010.
Le dichiarazioni del n.1 della Rba, che fanno il paio con le passate minacce di un intervento sul valutario per indebolire l’aussie, hanno spinto l’aud/usd fino a 0,8915, il livello minore dallo scorso 30 agosto. “Quest’ultimo livello è molto vicino a una più ampia area di supporto da dove potrebbero partire le prime correzioni per possibili riprese in area 0,8975”, ha rilevato Davide Marone, analista valutario DailyFX (Fxcm).
Minimo dall’ottobre 2008 per il cambio con il “cugino” neozelandese, sceso a 1,0816 nzd, e livello più basso dal settembre del 2003 per l’incrocio con il loonie, il dollaro canadese, a 0,9492 cad. Massimo invece dal maggio del 2010 per il cambio con la moneta unica che oggi ha toccato quota 1,5431.