Seduta a due velocità per Yen e Aussie

Smaltita la delusione per il nulla di fatto della Bank of Japan, lo yen torna a crescere in scia delle tensioni in arrivo da Cina e Ucrania. Da un lato l’indebolimento del dragone, evidente dai dati macro delle ultime settimane, dall’altro l’avvicinarsi del referendum in cui sarà chiesto ai cittadini della Crimea se intendono lasciare l’Ucraina e abbracciare la “madre Russia”.
L’avversione al rischio sta spingendo gli operatori verso la divisa nipponica, favorita anche dal rimpatrio di capitali in vista della chiusura dell’anno fiscale (31 marzo). Il cambio con il biglietto verde arretra a 102,71 mentre il cross con la moneta unica, dopo due sedute con il segno meno, passa di mano invariato a 142,82.
Stabile anche l’incrocio tra dollaro australiano e il biglietto verde che dopo aver rotto ieri il supporto a 0,9 attualmente passa di mano a 0,8978 dollari Usa. Oltre che dalle notizie in arrivo da Pechino (che rappresenta il primo partner commerciale del Paese), l’aussie paga pegno alle indicazioni negative arrivate dal fronte interno. Tra i dati arrivati oggi segnaliamo il calo a marzo della fiducia dei consumatori misurata da Westpac (-0,7%) e la variazione nulla registrata dai prestiti destinati all’acquisto di abitazioni (consenso +0,8%).
“Dal punto di vista tecnico, l’indicatore Macd (a 12-26 giorni) è entrato in territorio ribassista e ciò lascia presagire un’estensione della debolezza”, rileva Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst di Swissquote Europe. “La prima linea di supporto -continua l’esperto- dovrebbe entrare in gioco a 0,8920/26 (23,6% di Fibonacci sul calo in atto da ottobre 2013 a gennaio 2014 / media mobile a 50 giorni), 0,8891 (minimo di marzo), 0,8830 (supporto dicembre 2013) e poi 0,8660 (minimo dell’anno)”.
Focus anche sul “cugino” neozelandese visto che questa sera alle 21 italiane la Reserve Bank of New Zealand (Rbnz) potrebbe annunciare un incremento del tasso benchmark dal 2,5 al 2,75 per cento. “C’è la necessità di normalizzare i tassi di interesse e prevediamo di farlo presto”, aveva detto al termine del precedente meeting Graeme Wheeler, numero uno della Rbnz.