Notizie Valute e materie prime E se fosse arrivato il momento di puntare sulle commodity?  

E se fosse arrivato il momento di puntare sulle commodity?  

26 Settembre 2016 11:17

Materie prime che passione: soprattutto adesso che le loro valutazioni appaiono particolarmente interessanti. Questa la sintesi di un commento di Duncan Lamont, Head of Reasearch and Analytics presso Schroders che evidenzia nella sua analisi come gli investimenti nelle commodity siano sempre risultati un processo altamente volatile.

“Negli ultimi anni, il sentiment nei confronti delle commodity si è decisamente incupito e gli investitori ora stanno mettendo in dubbio il loro ruolo nelle loro allocazioni strategiche”. Nonostante ciò proprio adesso sarebbe il momento di inserire le materie prime nei portafogli. Ecco alcuni motivi.

Protezione dall’inflazione
Le performance delle materie prime tendono a crescere in corrispondenza di accelerazioni dell’inflazione e a diminuire in corrispondenza di rallentamenti, esattamente il contrario di quanto storicamente fatto da azioni e obbligazioni. A differenza di immobiliare e obbligazioni indicizzate, l’esperto fa notare come le commodity presentino ancora prezzi convenienti.
“Esistono pressioni deflazionistiche, ma si vedono anche segnali che preannunciano un aumento dell’inflazione. Le condizioni dei mercati del lavoro sono positive e il tasso di inflazione core a 12 mesi, che esclude i prezzi delle materie prime, si è mantenuto sopra il 2% dallo scorso novembre. Meglio quindi non ignorare i pericoli dell’inflazione, specialmente alla luce delle somme che sono state iniettate nel sistema finanziario e della posizione delle politiche monetarie, volte a generare inflazione”.

Diversificazione rispetto alle azioni
Una delle doti più apprezzate delle materie prime è che rappresentano uno strumento di diversificazione rispetto al rischio azionario anche se, visto il loro legame intrinseco con la crescita economica, sarebbe irrealistico aspettarsi che agiscano da protezione contro i cosiddetti rischi di coda, come il declino economico che si trascina dalla crisi finanziaria del 2008-2009. “Fintanto che le materie prime non saranno perfettamente correlate con i titoli azionari, anche un’allocazione minima in un portafoglio carico di equity può ridurre la volatilità complessiva e migliorare i ritorni aggiustati per il rischio. La verità è che non è necessaria una visione particolarmente rialzista sull’outlook delle commodity per giustificare la loro presenza in portafoglio” precisa Lamont.

Attraente potenziale del rendimento corretto per il rischio
Le motivazioni per detenere commodity sono quindi valide anche con attese di rendimento relativamente basse. Inoltre, secondo l’esperto, le condizioni attuali suggeriscono che le performance potrebbero in realtà essere migliori del previsto. Innanzitutto, i prezzi delle materie prime si sono ridotti notevolmente e appaiono convenienti rispetto alle medie storiche. Inoltre, molte commodity stanno scambiando al di sotto dei loro costi marginali di produzione, àncora chiave delle valutazioni. Infine, le commodity hanno sottoperformato notevolmente i titoli azionari negli ultimi anni e di conseguenza sono diventate più convenienti anche su base relativa.