Rublo prova a recuperare, Putin scommette sullo yuan
Seconda seduta consecutiva di recupero per il rublo. Nel giorno in cui la governatrice della Banca centrale Elvira Nabiullina ha annunciato di aver abbandonato la banda di oscillazione, il cambio con il biglietto verde (salito del 9% nelle ultime cinque sedute e del 26,5% in tre mesi) segna il secondo segno meno consecutivo attestandosi a 45,614 rub. Per la prima volta dal 31 ottobre oggi l’indice di forza relativa a 14 giorni sulla divisa russa non si trova in ipervenduto attestandosi di poco sopra quota 30 punti (per convenzione, valori al di sotto dei 30 punti indicano la condizione di ipervenduto).
Al fine di arginare una possibile crisi valutaria, la Banca centrale ha fatto sapere che il rublo potrà fluttuare liberamente sul mercato. L’istituto moscovita interverrà per sostenere la valuta solo in caso di minaccia alla “stabilità finanziaria”. La governatrice, che ha definito il rublo sottovalutato, ha precisato che la decisione è da ricondurre alla necessità di ridurre le pressioni inflazionistiche.
Nell’anno corrente la crescita dei prezzi è stimata sopra quota 8%, abbondantemente sopra il target del 5%, il Pil dovrebbe segnare un aumento dello 0,3%, contro il +0,4% precedente, e la stima sulla fuga di capitali è stata innalzata da 100 a 128 miliardi di dollari L’anno prossimo il Pil non farà registrare variazioni mentre nel 2016 è atteso in aumento di un misero 0,1%. La Bank of Russia stima che le sanzioni dureranno fino al 2017, quando l’economia del Paese è vista in aumento dell’1,3%.
Da Pechino il presidente russo Vladimir Putin ha rimarcato che il Paese sta adottando le contromisure necessarie a fronteggiare “la grave oscillazione del rublo”. “I nostri fondamentali, in termini di riserve di valuta e bilancia di pagamenti, restano a buoni livelli e questo ci permette di controllare la situazione senza adottare misure d’emergenza straordinarie”. Come rimarcato due volte nel corso del suo intervento, Putin vede nello yuan il sostituto naturale del dollaro sottolineando che Pechino “intende utilizzare più attivamente lo yuan nei rapporti con la Russia”.