Rizzo, Ascosim: investitori italiani meno propensi al rischio e per meno tempo

Dallo scorso 5 febbraio Ascosim ha un nuovo Presidente. E' Rosario Carlo Rizzo, amministratore delegato di Galileo Finance Sim di Roma, che resterà in carica per i prossimi tre anni. Un periodo nel quale, c'è da aspettarselo, il panorama degli investimenti italiani dovrà ancora confrontarsi con le sfide della crisi e con gli sviluppi dei mercati finanziari.
Borse.it ha chiesto al neo-presidente delle Sim indipendenti italiane di delineare lo scenario nel quale si appresta a portare il proprio contributo, e di anticipare i progetti di Ascosim per il prossimo triennio. Uno dei primi appuntamenti sarà il terzo Forum Nazionale sulla Consulenza Finanziaria, che si terrà a Milano il prossimo 20 marzo.
Dottor Rizzo, cosa significa per lei la nomina a Presidente di Ascosim?
La prima riflessione consiste nel chiedersi quali siano le aspettative degli esponenti delle Sim di consulenza che mi hanno nominato e dei soggetti esterni all'Associazione con i quali abbiamo avviato un percorso di confronto e di collaborazione. Credo che ci si aspetti una prosecuzione dell'attività di Ascosim sulle linee che già abbiamo sperimentato nel primo triennio di lavoro, puntando ad accrescere ulteriormente la collaborazione tra gli associati e la presenza di Ascosim nelle diverse sedi istituzionali e sul mercato.
Quali sono i target che si prefigge di raggiungere durante il suo mandato?
Puntiamo ad accrescere il ruolo e la dimensione dell'Associazione, sviluppare un confronto costruttivo con le altre componenti del settore della consulenza finanziaria e aiutare il potenziamento delle società di consulenza sia quelle già in attività, sia le nuove start up.
Quale impatto pensa che abbia sulle sim l'introduzione della Tobin Tax?
Come consulenti che curano gli interessi dei risparmiatori dobbiamo tenere in debito conto anche gli effetti fiscali degli investimenti che suggeriamo ai nostri clienti. Le Sim di Consulenza non attuano né suggeriscono strategia di trading ad alta frequenza, preferiamo fondare le nostre raccomandazioni sui fondamentali con un orizzonte di medio lungo termine. Per quanto ci riguarda l'impatto dell' imposta sulle transazioni finanziarie (ingiustamente avvicinata al nome dell'economista Premio Nobel James Tobin) sarà quindi di modesta entità ma rischia in parte di penalizzare gli investimenti della clientela sul mercato azionario domestico.
Qual è in generale lo stato di salute delle sim italiane, e quali prospettive hanno?
Posso parlare per le Sim che svolgono il servizio di consulenza finanziaria: i nostri associati sono imprese di investimento molto giovani, entrate sul mercato da non più di tre o quattro anni; sono stati anni, come sappiamo, molto difficili per i mercati finanziari e per i risparmiatori. È quindi troppo presto per giungere a conclusioni e stilare bilanci. Credo che i rispamiatori italiani, sia privati che istituzionali, evidenzino una crescente domanda di consulenza che le Sim hanno la possibilità di intercettare. La nostra Associazione ha da sempre messo in rilievo l'importanza dell'indipendenza e della professionalità, i due pilastri sui quali si deve fondare lo sviluppo della consulenza finanziaria.
Come la crisi ha cambiato le modalità di operare delle sim e com'è cambiato il comportamento degli investitori?
Gli investitori hanno in media ridotto la propria preferenza verso il rischio. La crisi economica e l'instabilità dei mercati finanziari, in particolare nell'Eurozona, ha indotto comportamenti più cauti ed un orizzonte temporale più breve rispetto al passato. Il nostro compito, come consulenti, consiste nel rendere edotti i risparmiatori dei rischi connessi agli investimenti e di comprendere i bisogni della nostra clientela. Solo in questo modo le raccomandazioni di investimento saranno adeguate e nell'interesse dei nostri clienti.
In tema di "educazione finanziaria" degli investitori, qual è il ruolo di Ascosim, quale dovrà diventare e quanto si pensa di investire in questo?
Tra consulenza ed educazione finanziaria vi è una stretta relazione ed interdipendenza. Noi non crediamo che le imprese di investimento debbano svolgere un ruolo paternalistico. Gli investitori hanno nel tempo acquisito sempre più conoscenze ed informazioni sul mondo degli investimenti, anche grazie ai media specializzati che, come nel vostro caso, mettono a disposizione con continuità contenuti approfonditi. Crediamo che il cliente evoluto ed informato apprezzi di più la consulenza finanziaria e, nel contempo, è proprio attraverso un processo di consulenza che il risparmiatore riesce ad acquisire maggiore consapevolezza sui propri investimenti.
Forum del 20 marzo: quali sono le attese sull'affluenza? Due parole sul programma dei relatori.
Questa sarà la terza edizione del nostro Forum sulla consulenza; prevedibilmente avremo una buona affluenza di pubblico, come nelle primi due edizioni. Tuttavia per noi, più che la quantità, è importante il profilo qualitativo dei partecipanti. E' una giornata nella quale si confrontano i diversi attori del mercato, le autorità di Vigilanza ed i regulators. Avremo, tra l'altro, per la prima volta, un intervento da parte della Commissione Europea sul tema della revisione della Mifid. La novità di quest'anno consiste nel Workshop che abbiamo programmato per il pomeriggio nel quale alcune Sim di Consulenza presenteranno il proprio modello di business e le proprie particolarità e specializzazioni.