Risparmi/Italia: meno mattone e più obbligazioni e titoli di stato
Qualcosa muove sul fronte dei risparmi in Italia. Seppur di poco cresce infatti la percentuale degli italiani che negli ultimi dodici mesi sono riusciti a mettere da parte dei risparmi, passando dal 28% al 29%, mentre scendono le famiglie in saldo negativo (dal 31 al 30%). E’ quanto emerge dal sondaggio realizzato per Acri da Ipsos in occasione della 89 esima giornata mondiale del risparmio 2013.
Quanto agli investimenti resta stabilmente elevata la preferenza degli italiani per la liquidità (2 italiani su 3). Colpisce invece il costante crollo della preferenza del mattone: se nel 2006 la percentuale che vedeva nell’immobiliare l’investimento ideale era il 70% e nel 2010 il 54%, negli anni è scesa fino all’attuale 29%. Si tratta del dato più basso dal 2001.
Aumenta invece il numero, raggiungendo il nuovo massimo storico del 34%, di coloro che reputano questo il momento di investire negli strumenti ritenuti più sicuri, come ad esempio il risparmio postale, le obbligazioni e i titoli di stato. Nel nord ovest della penisola cresce la percentuale di cittadini attratti da strumenti finanziari più a rischio, passando dal 4% all’8%.
E solo in pochi indirizzano il risparmio verso forme di previdenza complementare: vi è iscritto solo il 24% dei lavoratori ancora attivi, anche se ben il 79% di loro pensa che la riforma delle pensioni abbia aumentato il bisogno di aderire a un fondo pensione.