Rischio hedge fund per i mercati azionari
I venti di crisi per il settore finanziario cominciano a rinforzarsi nel Vecchio continente dopo la vicenda sulla quale proseguono le indagini, che ha visto coinvolta la seconda banca francese, Société Générale, e dopo la diffusione di indiscrezioni sulla stabilità di alcuni hedge fund europei e su possibili profit warning da parte di uno dei principali istituti di credito europei.
Sono state queste voci, circolate venerdì scorso, unite alla decisione di Goldman Sachs di licenziare 1.500 persone nei prossimi mesi, a fermare il rimbalzo dei listini partito nella seconda metà della scorsa ottava. I licenziamenti in casa Goldman Sachs paiono rientrare nella normalità della gestione dell’istituto di credito almeno stando a quanto dichiarato dal portavoce della società: “Facciamo un’opera di revisione ogni anno e questo rientra nel processo”.
E tuttavia, in un clima di forte instabilità dei mercati come quello a cui si assiste da inizio anno, il più impercettible sussurro può provocare repentini cambiamenti di umore al mercato. Come avvenuto venerdì, quando si sono diffuse voci su un profit warning in arrivo da un primario istituto di credito europeo. Tra le banche indiziate e maggiormente penalizzate dal mercato Fortis, Aegon, e Ing. Ed è stata soprattutto la prima a essere punita con un ribasso di oltre 10 punti percentuali a cui sta facendo seguito un rimbalzo nella giornata odierna. La banca belga è infatti intervenuta con un comunicato di rassicurazione sulla sua situazione finanziaria e ha sottolineato di attendersi un utile netto 2007 tra 4 e 5 miliardi di euro.
Preoccupa poi la situazione di alcuni hedge fund, almeno uno secondo le indiscrezioni, che potrebbero aver contribuito alla discesa dei titoli del comparto bancario e assicurativo chiudendo le posizioni sul mercato per poter liquidare i clienti che richiedevano la chiusura del rapporto dopo le cattive performance accumulate. Secondo le indiscrezioni riportate dal Sunday Times, quasi i due terzi dei fondi hedge basati a Londra avrebbero riportato perdite tra il 4% e il 10% del loro valore mentre un numero significativo avrebbe perso cifre ancora maggiori. Il rischio che questi fondi di investimento siano costretti a liquidare le posizioni aperte inondando il mercato di titoli azionari fa temere nuovi improvvisi ribassi per i listini azionari. Anche perché il finanziamento da parte delle banchi d’affari è in questo momento un canale difficile da sfruttare viste le restrizioni al credito decise dopo la crisi dei mutui subprime. La liquidazione delle posizioni appare tuttavia una soluazione dannosa in quanto il calo delle quotazioni che ne consegue porta alla creazione di ulteriori perdite.