Notizie Risparmio Il rischio debito si abbatte sui bond governativi

Il rischio debito si abbatte sui bond governativi

11 Giugno 2009 12:53

Bond governativi sotto pressione sulle attese di ripresa economica con il campanello d’allarme del debito Us che ha risvegliato i cosiddetti bond vigilantes, soliti palesarsi quando i governi implementano politiche alquanto aggressive. Nelle ultime settimane la pressione sui prezzi è notevolmente aumentata con rendimenti in costante crescita. Il rendimento del Treasury statunitense a 10 anni in meno di sei mesi è passato dal 2,05% – minimo storico toccato lo scorso dicembre in coincidenza con l’annuncio della Fed del piano di acquisto di bond governativi sul mercato secondario – a quasi il 4%. Cosa c’è dietro questo repentino cambio di umore sul mercato del reddito fisso con la decisa risalita dei rendimenti? Ben Bernanke, presidente della Federal Reserve, ha spiegato l’attuale trend dei Treasury con i crescenti timori sull’ampio deficit federale e, secondariamente, in virtù del maggiore ottimismo sulle prospettive economiche. Difatti, se sei mesi fa le prospettiva di una profonda recessione accompagnata da deflazione e l’annuncio di un massiccio piano di quantitative easing avevano portato i rendimenti obbligazionari ai minimi storici, ora le attese di un’imminente ripresa economica stanno cambiando completamente le carte in tavola per il mercato dei titoli di Stato. E i dati di maggio sul mercato del lavoro statunitense – con i posti di lavoro persi nei settori non agricoli che si sono attestati a quota 345mila contro i 504mila di aprile – hanno indotto il mercato a credere in una più rapida ripresa della congiuntura a stelle e strisce. Riscontri decisamente migliori delle attese nonostante la disoccupazione continui a salire vertiginosamente (9,4% a maggio, massimi dal 1983, ndr) e autorevoli economisti la vedano salire ancora di oltre 1 punto percentuale. E ora il mercato comincia a prezzare una mossa della banca centrale statunitense sui tassi già nel prossimo autunno con un primo ritocco al rialzo nella riunione di novembre rispetto al range 0-0,25% fissato lo scorso dicembre. Secondo l’ultimo sondaggio condotto da Bloomberg i rendimenti del Treasury a 10 anni dovrebbero tornare a ascendere nel corso dell’anno con target medio al 3,17%. Secondo Ian Shepherdson di High Frequency Economics (Hfe) i rendimenti sono addirittura destinati a scendere al 2,25% ritenendo che l’economia farà fatica a risollevarsi con la disoccupazione in aumento che peserà sui consumi.
Sul mercato EtfPlus di Piazza Affari continua intanto a crescere la pattuglia degli “Etf bond” che permettono di investire su fondi indicizzati a titoli governativi. Grazie agli Etf sui titoli di stato si riesce ad acquistare o vendere delle quote di panieri di obbligazioni governative su un singolo o su più Stati con un’unica operazione. Si può in tal modo perseguire una diversificazione geografica del rischio puntando su indici legati a bond di più aree oppure concentrandosi esclusivamente su un singolo paese o su una determinata area geografica. L’ultimo arrivato, a fine maggio, è stato l’iShares eb.rexx Money Market che consente agli investitori di trarre vantaggio dalla performance dei titoli di stato tedeschi a breve termine. Risale a febbraio invece il lancio a Milano del primo Etf che ha la peculiarità di coprire dal rischio cambio anche se nell’indice sono comprese obbligazioni governative di Paesi extra-europei. Si tratta dell’Etf Deutsche Bank Global Investment Grade Government EUR Hedged Index che investe sulle obbligazioni governative internazionali emesse dai principali paesi industrializzati.