Rimbalzano i listini europei, inflazione rivista al ribasso
Segno più per le borse del vecchio continente che in avvio di ottava recuperano parte del terreno perso in scia delle sanzioni, decisamente contenute, approvate finora dalle autorità europee e statunitensi nei confronti di cittadini russi e ucraini considerati coinvolti nell'intervento di Mosca.
Tra gli operatori c'è poi il convincimento che l'adozione di misure più pesanti non convenga né alle autorità europee visto che la Russia rappresenta un primario fornitore di materie prime, soprattutto energetiche, e né alle autorità moscovite, già alle prese con l'uscita di capitali innescata dal processo di progressiva normalizzazione delle politiche monetarie.
A Londra il Ftse100 ha terminato in rialzo dello 0,62% a 6.568,35 punti mentre Cac40 e Dax hanno rispettivamente messo a segno un +1,32 e un +1,37 per cento portandosi a 4.271,96 e a 9.180,89 punti. +1,66% per l'Ibex che si è fermato a 9.975 punti.
In agenda macro l'inflazione europea, rivista dal +0,8 al +0,7 per cento a febbraio e i dati statunitensi relativi produzione industriale a febbraio (+0,6%, meglio delle attese) e indice manifatturiero dell'area di New York, salito meno del previsto a 5,61 punti a marzo.
Tra gli operatori c'è poi il convincimento che l'adozione di misure più pesanti non convenga né alle autorità europee visto che la Russia rappresenta un primario fornitore di materie prime, soprattutto energetiche, e né alle autorità moscovite, già alle prese con l'uscita di capitali innescata dal processo di progressiva normalizzazione delle politiche monetarie.
A Londra il Ftse100 ha terminato in rialzo dello 0,62% a 6.568,35 punti mentre Cac40 e Dax hanno rispettivamente messo a segno un +1,32 e un +1,37 per cento portandosi a 4.271,96 e a 9.180,89 punti. +1,66% per l'Ibex che si è fermato a 9.975 punti.
In agenda macro l'inflazione europea, rivista dal +0,8 al +0,7 per cento a febbraio e i dati statunitensi relativi produzione industriale a febbraio (+0,6%, meglio delle attese) e indice manifatturiero dell'area di New York, salito meno del previsto a 5,61 punti a marzo.