Richemont: vendite annuali in aumento grazie al brand Cartier

Richemont ha registrato un aumento delle vendite annuali, grazie alla continua popolarità del suo marchio Cartier, permettendo al gruppo svizzero di dimostrarsi più resiliente rispetto a rivali come LVMH in un mercato del lusso in fase di rallentamento.
Le vendite dell’anno conclusosi a marzo nell’unità di gioielleria di Richemont, che comprende anche Van Cleef & Arpels, sono cresciute dell’8% a tassi di cambio costanti. Gli analisti si aspettavano un incremento del 7,5%. Anche le vendite complessive del gruppo sono in linea.
Richemont ha resistito al calo della domanda di beni di alta gamma meglio dei concorrenti poiché la gioielleria, la sua categoria più grande, gode di un fascino duraturo tra i consumatori anche in tempi di incertezza. Il rivale francese LVMH Moët Hennessy Louis Vuitton, che possiede etichette di gioielleria come Bulgari e Tiffany, ha riportato risultati deludenti nel suo ultimo trimestre a causa della debole domanda per le sue borse Christian Dior.
Il mercato del lusso ha faticato a riprendersi dal rallentamento degli acquisti da parte dei facoltosi consumatori cinesi. L’outlook del settore è diventato ancora più cupo da quando il presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha iniziato lo scorso mese a imporre tariffe doganali su importazioni attraverso industrie e paesi.
Richemont ha riportato un profitto operativo per l’anno di €4.47 miliardi ($4.48 miliardi), sotto i €4.55 miliardi stimati dagli analisti.
Le azioni di Richemont sono cresciute di circa il 15% dall’inizio dell’anno rispetto a un calo di circa il 17% a LVMH.