Rebus consultazioni su asset Italia, nel breve unico vero rischio è un governo Lega-M5S
Conto alla rovescia per l’attesissimo avvio delle consultazioni per la formazione di un nuovo governo. Il presidente della Repubblica Sergio Mattarella ha in mente consultazioni flash per evitare che il rischio Italia torni sul radar degli investitori, ma al momento non emerge nessuno scenario di coalizione di governo e quelle prospettate nelle scorse settimane – in particolare quella di un governo composto da Lega e M5S – potrebbero avere effetti negativi su BTP e asset finanziari italiani in generale.
A un mese esatto dalle elezioni del 4 marzo scorso, il Quirinale avvierà il primo giro di consultazioni che si concluderà in meno di 48 ore con Matteo Salvini (Lega) e Luigi Di Maio (M5S) ultimi leader chiamati a salire al Colle nella giornata di giovedì. Nel 2016 Mattarella riuscì a concludere la sua prima esperienza di consultazioni in una sola settimana con il passaggio dal governo Renzi a quello Gentiloni. Questa volta la situazione post-elezioni appare decisamente più intricata con il concreto rischio di tempi lunghi per la nascita dell’esecutivo; non si escludono evoluzioni che portino a ipotesi quali un governo tecnico o un governo di scopo.
Le intese per l’elezione dei presidenti delle Camere hanno reso più concreto il rischio che forze populiste (Lega e M5S) possano considerare l’opzione di governare insieme anche se non mancano gli ostacoli (chi farà il premier, differenze politiche). Gli analisti di Barclays ritengono però che non sarebbe nell’interesse della Lega, in questa fase, interrompere la sua alleanza con Forza Italia e Fratelli di Italia, riteniamo che un vero e proprio accordo di governo tra M5S e Lega rimangono meno probabili rispetto alla formazione di un governo misto.
Tra le altre ipotesi in ballo c’è governo di minoranza o ritorno alle urne
“Se i due partiti non riuscissero ad accordarsi restano aperte altre ipotesi – argomenta Vincenzo Longo, market strategist di IG – la cui probabilità però si riduce con il passare dei giorni. Una di queste è di un governo di minoranza del Centrodestra guidato da una figura moderata scelta da Forza Italia e Lega. In caso di totale disaccordo, non escludiamo si possa avere anche un governo tecnico, come accaduto in passato. Tendiamo ad escludere per il momento un ritorno alle urne nei prossimi mesi, anche perché è difficile che la situazione possa cambiare”.
Cosa dicono BTP e spread
I mercati finanziari hanno per il momento snobbato il rischio Italia anche perché sono stati distratti da altri fattori di carattere internazionale, come il protezionismo invocato da Trump, le scelte di politica monetaria della Bce e i problemi del comparto tech. “Le recenti aste BTp sono state ben comprate e i rendimenti hanno ripreso a scendere, probabilmente guidati dall’indebolimento delle aspettative inflattive – sottolinea Longo – . Nonostante lo spread BTp-Bund sia rimasto sostanzialmente invariato tra i 125-140 punti base, rimane piuttosto ampio il medesimo differenziale con la Spagna, segnale che una qualche minima influenza sta emergendo con il passare dei giorni. Secondo l’esperto di IG sono ulteriormente diminuite le possibilità di un impatto sui mercati dall’esito sul prossimo esecutivo e “gli effetti li vedremo nel lungo periodo, dato che un governo senza una solida maggioranza potrebbe rallentare o impedire il processo di riforme e rendere il paese più fragile nel caso di una prossima crisi. Nel brevissimo solo un governo Lega-M5S potrebbe portare gli asset italiani sotto pressione, anche se l’impatto potrebbe essere limitato“.