Rcs: appello di Della Valle a Napolitano, ”è in pericolo la liberta di opinione”
Diego Della Valle decide di appellarsi direttamente al presidente della Repubblica, Giorgio Napolitano, sulla questione Rcs. E con una lettera inviata al Capo dello Stato e riportata questa mattina dal Corriere della Sera dichiara guerra aperta alla Fiat. “Presidente Napolitano, abbiamo bisogno di sentire la sua voce“, esordisce così l’imprenditore marchigiano secondo cui “è in pericolo la libertà di opinione di un pezzo importante della stampa italiana“, convinto della necessità di “una voce forte al di sopra delle parti e della massima autorevolezza”. E prosegue: “In atto non c’è, per quanto mi riguarda, nessuna disputa o competizione personale con alcuno; è mia ferma convinzione che in un Paese democratico la stampa debba essere indipendente e libera di esprimere le proprie opinioni senza vincoli o pressioni, e nel caso specifico del gruppo Rizzoli, bisogna evitare che chiunque tenti di prenderne il controllo per poterlo poi utilizzare come strumento di pressione”.
Della Valle offre poi una soluzione: “La situazione per me auspicabile, non essendoci editori puri disponibili, sarebbe quella di trovare un gruppo di investitori privati, liberi, italiani che abbiano come unico obiettivo quello di far tornare la società competitiva“. Una volta giunti però a questa situazione “sarebbe necessario che noi tutti, il Gruppo che io rappresento, la Fiat, Intesa e Mediobanca, invece di rafforzare le nostre posizioni, facciamo un passo indietro e lasciamo completamente l’azionariato del Gruppo liberandolo così da tutte le vecchie polemiche e da tutte le dietrologie di ogni tipo”.
Nel frattempo il Lingotto fa quadrato intorno al presidente John Elkann. Ieri l’amministratore delegato del gruppo torinese, Sergio Marchionne, dall’assemblea dell’Unione industriale di Torino ha dichiarato che la quota in Rcs è strategica, “altrimenti non avremmo investito tanto”, riferendosi all’acquisto sul mercato da parte di Fiat di 10,7 milioni di diritti d’opzioni legati all’aumento di capitale del gruppo editoriale, salendo così al 20,1% e proclamandosi primo socio di Rcs. Segue Mediobanca con il 15,1% e lo stesso Della Valle con l’8,8%. Della Valle che recentemente ha annunciato la sua intenzione di accrescere la sua partecipazione al 20% tramite l’acquisto dell’inoptato.
Ora gli occhi sono puntati proprio all’asta dell’inoptato in partenza domani e che vedrà lo scontro aperto tra il patron della Tod’s e la casa automobilistica piemontese. Venerdì si è chiuso l’aumento di capitale da 421 milioni di euro con sottoscrizioni pari all’84,95% del totale delle azioni ordinarie offerte e con il 15,05% dei diritti non esercitati.
Il fresco flusso di notizie sembra portare giovamento al titolo Rcs sulla Borsa di Milano che al momento avanza del 5,69% a 1,375 euro, dopo aver chiuso la seduta di ieri in salita del 5,77%.