Rbnz spinge kiwi ai minimi a 5 anni, anche BoK taglia tassi su timori legati a virus MERS
Banche centrali di Nuova Zelanda e Corea del Sud in azione con ritocchi al ribasso del costo del denaro volti a stimolare la crescita. Nella notte la Nuova Zelanda, uno dei pochi paesi avanzati ad avere tassi di interessi a livelli relativamente elevati, ha apportato il primo taglio del costo del denaro dal 2011, portandolo al 3,25% dal 3,5% precedente. Il consensus Bloomberg propendeva per un nuovo nulla di fatto anche se 6 dei 16 economisti interpellati avevano correttamente predetto un taglio. Lo statement della banca centrale neozelandese rimarca come un ulteriore allentamento potrebbe essere opportuno. “Bassi tassi sono necessari per affrontare le basse pressioni inflazionistiche e l’indebolimento della domanda”, ha sottolineato il governatore della Reserve Bank of New Zealand, Graeme Wheeler.
La decisione della Rbnz ha innescato forti vendite sul dollaro neozelandese scivolato ai minimi a quasi 5 anni contro il dollaro Usa facendo un’escursione sotto 0,70 (0,6998) per la prima volta dal settembre 2010.
BoK porta tassi all’1,5%
In azione anche la Bank of Korea (BoK) che ha tagliato il livello dei tassi per la seconda volta quest’anno portandoli ai nuovi minimi storici dell’1,5%. La decisione è allineata alle attese degli analisti, con 11 dei 18 analisti interpellati da Bloomberg che propendevano per un taglio. La BoK aveva già tagliato i tassi di 25 punti base lo scorso mese di marzo. Contenuta la reazione del won coreano che si mantiene in area 1,11 contro il dollaro Usa.
A indurre al nuovo allentamento monetario anche i timori delle ricadute economiche dello scoppio dell’epidemia respiratoria MERS che ha comportato già 9 morti e la smessa in quarantena di 3.000 sudcoreani. Il governatore della BoK, Lee Ju Yeol, ha rimarcato infatti che lo scoppio della MERS sarà “il più grande fattore a influenzare le prospettive di crescita trimestrali” della banca centrale nel mese di luglio con la forte probabilità di un taglio delle stime di crescita, già limate quest’anno da +3,4% a +3,1%.
Gli analisti già guardano a possibili nuovi tagli. “Ora la questione è quando la BoK riterrà necessario un ulteriore taglio nel corso della seconda metà dell’anno”, commentano questa mattina gli analisti di Ubs.