Rai bacchettata dalla Corte dei Conti: ridurre i costi a partire dal festival di Sanremo
Il festival di Sanremo è ormai alle porte (18-22 febbraio) e la RAI si vede recapitare dalla Corte dei Conti un avvertimento circa la necessità di contenere i costi a partire proprio da quelli legati alla celebre manifestazione canora.
La Corte dei Conti, che ha preso in esame i bilanci della Rai relativi al biennio 2011-2012, ritiene che la RAI non ha ancora perfezionato un rigoroso piano di razionalizzazione e contenimento dei costi, tanto più necessario avuto riguardo ai negativi risultati delle gestioni precedenti e del 2012. E’ ritenuta indispensabile una sostanziale riduzione dei costi di produzione, in particolare per quelli riconducibili al festival di Sanremo, alle fiction e alla programmazione finanziata con fondi diversi da quelli derivanti dal canone radiotelevisivo.
“E’ mancata una manovra che potesse consentire di contrastare il sensibile calo dei ricavi, riducendo drasticamente e razionalmente i costi della gestione”, rimarca la Corte che segnala l’esigenza di assumere tutte gli interventi che si riterranno più idonei per mantenere sotto stretto controllo l’andamento del costo del lavoro e degli oneri connessi considerata l’incidenza di oltre il 30% di tale fattore sugli oneri della produzione.
Codacons: Rai renda noti i cachet di Fazio, Littizzetto e ospiti
Il Codacons condivide il monito della Corte dei Conti e chiede alla Rai di rendere pubbliche tutte le spese legate al Festival di Sanremo 2014, con particolare riferimento ai cachet elargiti a Fabio Fazio e Luciana Littizzetto e agli ospiti italiani e stranieri, così da garantire massima trasparenza agli utenti che pagano il canone.
Sbilancio tra ricavi e costi
Nel 2011 la capogruppo ha chiuso il bilancio con un utile di 39,3 milioni di euro, mentre nell’esercizio 2012 con una perdita di 245,7 milioni di euro, con conto economico consolidato chiuso rispettivamente in positivo nel 2011 per 4,1 milioni di euro e negativo per 244,6 milioni nel 2012. Rilevanti i debiti finanziari, pari a 282,5 milioni di euro nel 2011 e a 371,6 milioni di euro nell’anno seguente.
Nel biennio si conferma uno sbilancio negativo tra ricavi e costi della produzione, nella misura di 23,3 milioni di euro (2011) e di 215 milioni di euro (2012) “segnale preoccupante per la situazione economico-patrimoniale e finanziaria della Società di proprietà pubblica”, rimarca la nota della Corte dei Conti.
Da canone oltre il 60% degli introiti, evasione pari al 27%
L’introito derivante dal pagamento del canone Rai ha rappresentato circa il 60,5% dei ricavi nel 2011 e il 68% nel 2012, contro circa il 31,3% (26% nel 2012) della pubblicità e circa l’8,2 % (il 6% nel 2012) degli altri ricavi.
L’introito derivante dal pagamento del canone Rai ha rappresentato circa il 60,5% dei ricavi nel 2011 e il 68% nel 2012, contro circa il 31,3% (26% nel 2012) della pubblicità e circa l’8,2 % (il 6% nel 2012) degli altri ricavi.
“L’entrata da canone è rimasta notevolmente compromessa dalle crescenti dimensioni dell’evasione, stimata nel biennio nell’ordine del 27% circa, superiore per quasi 19 punti percentuali rispetto alla media europea”. Anche il ricavo derivante dalla pubblicità, ha evidenziato sostanziale flessione rispetto agli esercizi pregressi e si è attestato in 965 milioni di euro nel 2011 e in 745,3 milioni euro nell’esercizio successivo. “Si pone la necessità di promuovere efficaci interventi finalizzati a contrastare l’evasione dal pagamento del canone, non adottati o anche solo pianificati nel corso del biennio in rassegna, in particolare per il canone speciale, riscosso direttamente dalla società”.