Notizie Notizie Italia Quattro banche di Piazza Affari le più esposte in UE a settori colpiti dal Covid, rischio boom NPL e incubo ricapitalizzazioni

Quattro banche di Piazza Affari le più esposte in UE a settori colpiti dal Covid, rischio boom NPL e incubo ricapitalizzazioni

14 Luglio 2020 13:39

Quattro banche italiane in cima alla lista delle oltre 100 banche europee esposte alle industrie maggiormente colpite dalla crisi, secondo una ricerca condotta da Eric Dor, direttore degli studi economici della IESEG School of Management di Lille, Francia. “I prestiti a settori depressi da parte di diverse banche italiane sono più di quattro volte superiori al loro patrimonio netto CET1, per cui il loro capitale verrebbe cancellato se il 25% dei loro prestiti dovesse fallire”, ha dichiarato Dor in un’intervista a Bloomberg.

I settori più colpiti sono, secondo la ricerca, il commercio all’ingrosso e al dettaglio, l’edilizia, la produzione, l’alloggio e la ristorazione, così come il trasporto e lo stoccaggio. Un deprezzamento del 10% dei prestiti ai settori vulnerabili colpirebbe molto duramente i coefficienti patrimoniali di Credito Emiliano, Banco BPM, BPER e UBI, secondo la ricerca, che cita i dati dell’Autorità bancaria europea (EBA).

In Europa le più esposte nei rispettivi paesi sono invece RCI in Francia, Bankinter SA in Spagna, Piraeus Bank SA, Eurobank SA e Alpha Bank AE in Grecia e Hamburg Commercial Bank in Germania. Mentre alcune delle banche sono protette da livelli di capitale piuttosto elevati, altre hanno un margine di errore molto più ridotto. Tra queste vi sono, secondo la ricerca, Credito Emiliano, Banco BPM, BPER Banca, Bankinter e Piraeus Bank. “Alcune banche potrebbero aver bisogno di essere ricapitalizzate in un simile scenario, ma penso che questa sia una situazione gestibile, perché la maggior parte dei maggiori finanziatori sono ben capitalizzati dopo le operazioni di risanamento degli ultimi anni, e sono in grado di affrontare un grande aumento dei fondi per le perdite sui prestiti”, ha concluso Dor.